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Reg. Tribunale Lecce n. 662 del 01.07.1997
Direttore responsabile: Dario Cillo


 

IL PIANO SANITARIO REGIONE PER REGIONE
Situazione al 31 Dicembre 2002

ABRUZZO

Il Piano sanitario regionale 1999-2001 è scaduto, ma al momento non si sta lavorando a un nuovo testo.

BASILICATA

Il Piano sanitario regionale 1997-1999 è ampiamente scaduto, ma è quasi pronta la prima stesura del nuovo.

BOLZANO
(Provincia autonoma)

E' in vigore il Piano sanitario provinciale 2000-2002, ma la Provincia sta già lavorando al nuovo per gli anni 2003-2005.

CALABRIA

Illustrate già due volte le linee generali del Piano sanitario regionale 2002-2004, che puntano al potenziamento dei presidi territoriali e alla realizzazione della spesa per gli acuti.

CAMPANIA

Il Piano sanitario regionale 2002-2004 è arrivato in Consiglio con due grandi problemi da risolvere; risanare il bilancio sanitario, il più disastrato in Italia dopo quello della Regione Lazio, e dunque superare il modello "ospedalocentrico", il più costoso per le casse pubbliche. Il tutto senza perdere di vista le condizioni sociali e sanitarie precarie del territorio, che combatte con i tassi più elevati nel Paese di tumori, cirrosi e diabete. Forte spinta sul day hospital e tetti sulle prestazioni, secondo la parola d'ordine "appropriatezza", sono le due soluzioni maggiormente percorse.

EMILIA ROMAGNA Prolungata con atti amministrativi la vigenza del Piano sanitario regionale 1999-2001, in attesa della ridefinizione del quadro delle autonomie e della cornice nazionale.
FRIULI VENEZIA GIULIA E' attualmente in vigore il Piano sanitario regionale 2000-2002.
LAZIO

Il primo problema che ha dovuto affrontare il nuovo Piano sanitario del Lazio, approvato dalla Giunta regionale e in via di definizione ulteriore, è la riduzione dei posti letto per acuti. Secondo gli standard nazionali se ne dovrebbero tagliare ben 2.300, ma il Piano cerca di superare l'empasse, da un lato chiedendo l'innalzamento del limite nazionale a 0.45 posti letto per mille abitanti, e, allo stesso tempo, potenziando l'assistenza domiciliare, con la collaborazione dei Mmg. Ristrutturazione del 118 e guerra alle liste d'attesa, con l'imposizione del pagamento delle prestazioni per chi non si presenta alle visite, sono gli altri due punti qualificanti il provvedimento.

LIGURIA Il Piano sanitario regionale 2002-2004 già approvato dalla giunta, è all'esame della commissione sanità consiliare.
LOMBARDIA

Approvato a marzo il nuovo Piano socio sanitario regionale 2002-2004. Le Asl diventano acquirenti e garanti delle prestazioni, via libera ai fondi integrativi e alle sperimentazioni. Esperimenti si avranno sulle forme mutualistiche, in particolare sui bonus per le cure di lunga degenza e domiciliari necessarie a disabili e anziani. I medici di famiglia, fatta salva la cornice della convenzione nazionale, potranno dare vita ai gruppi di cura, e chi garantirà più prestazioni, più guadagnerà.

MARCHE

Consiglio regionale al lavoro per l'elaborazione del nuovo Piano sanitario nazionale che dovrà raccogliere l'eredità del vecchio provvedimento scaduto nel 2000.

MOLISE

Si lavora all'elaborazione del Piano sanitario regionale 2002-2004 che dovrebbe arrivare in Consiglio regionale nei prossimi mesi.

PIEMONTE

Il Piano sanitario regionale 2002-2004, già approvato dalla giunta, è all'esame della commissione di merito. Tra le novità introdotte, la separazione tra aziende sanitarie locali, che si occuperanno dell'assistenza primaria attraverso distretti finanziariamente autonomi, e le aziende ospedaliere, che prenderanno in mano l'attività specialistica.

PUGLIA

Il Piano sanitario regionale 2002-2004 è stato approvato dalla Giunta; sceglie, oltre a una forte integrazione con i servizi sociali, di confermare il ruolo della "Camera di controllo e compensazione", organismo regionale che regola i rapporti tra investimenti e risultati di salute delle Asl. Meno fondi all'assistenza ospedaliera da  reinvestire sul territorio, con l'accorpamento di ospedali e l'unificazione dei servizi di diagnosi e cura, sono i principi guida della riforma.

LEGGE REGIONALE 10 luglio 2006, n. 19
Disciplina del sistema integrato dei servizi sociali per la dignità e il benessere delle donne e degli uomini in Puglia

SARDEGNA

Approvato il 24 novembre 2006.

SICILIA

E' in vigore il Piano sanitario 2000-2002, improntato sui principi della riforma ter, con forte impulso sul territorio, obiettivo parzialmente realizzato.

TOSCANA

Approvato il nuovo Piano sanitario regionale 2002-2004, che ha abolito i vecchi 56 distretti e li ha sostituiti con 34 zone-distretto, dotate di struttura e di budget. Nelle zone nasceranno le "Società della salute", vera innovazione del Piano, associazioni senza scopo di lucro che gestiranno, per tre anni in via sperimentale, l'assistenza extraospedaliera con il coinvolgimento di enti locali, professionisti sanitari e associazioni dei pazienti.

TRENTO
(Provincia autonoma)

E' cominciata in Consiglio la discussione generale della bozza del nuovo Piano sanitario regionale 2002-2004.

UMBRIA

E' in preparazione la bozza, nata da un ampio giro di consultazioni sul territorio dopo il lavoro di tre Commissioni (di coordinamento, tecnico-scientifico e di redazione), che dovrebbe arrivare in Giunta prima dell'estate, per ricevere, dopo la pausa estiva, il definitivo via libera dal Consiglio regionale. Spazio alla medicina sul territorio e maggiore integrazione con la rete ospedaliera, chiamata a sviluppare la day surgery e la chirurgia ambulatoriale, per recuperare risorse maggiori da investire nella residenzialità specializzata nelle patologie croniche e degli anziani; queste le due scelte di fondo del nuovo provvedimento.

VALLE D'AOSTA

Dal 1 gennaio 2002 vige il nuovo Piano sanitario regionale 2002-2004 (legge regionale 4 settembre 2001 n. 18).

VENETO

E' attualmente in vigore il Piano sanitario regionale 1996-1998, aggiornato con diverse delibere nella parte amministrativa e inerente al finanziamento.


 

La spesa pubblica per farmaci a livello regionale e le politiche di regolazione

Politiche locali per il diritto alla salute degli immigrati

Guida Volontariato oncologico


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