Strategie del “e-Business”
Dai “portali generalisti” ai portali per lo “sviluppo sostenibile”

Paolo Manzelli LRE@blu.chim1.unifi.it

(N.B. Vengono usate spesso tra parentesi parole o brevi frasi in lingua inglese per permettere una correlazione con la bibliografia online tratta dalle esperienze che provengono in gran parte dalle esperienze sviluppatesi in USA e del mercato internazionale, inoltre esse possono considerarsi “parole chiave” da inserire nei motori di ricerca per successive indagini sulla tematica dell’ articolo.)

In un contesto sempre piu’ orientato alla globalizzazione dei mercati si assiste ad una vorticosa evoluzione delle strategie criteri e delle soluzioni tecnologiche per creare le rampe di lancio (start up on market organization dynamics) necessarie allo sviluppo del commercio elettronico.

In un primo tempo il commercio eletronico ha dato sviluppo a tecnologie di simulazione dei negozi (shop) , e supermercati (mall) virtuali, da dove eseguire le vendite in rete telematica interattiva.

Certamente agendo l’e.commerce nel sistema di informazione globale del “World Wide Web”, il reperire informazioni sulle possibilita’ di commercio online comporta un dispendioso lavoro di selezione della informazione, che neppure i motori di ricerca piu’ sofisticati riuscivano ad eseguire. Da tale considerazione e’ nata la strategia di organizzazione dei “portali” (portals o gateway),utili per indirizzare i profitti in espansione della nuova economia digitale (digital economy).

Un portale e’ pertanto costituito da un sistema organizzato in rete telematica interattiva che gioca il ruolo di favorire l’ apertura di una porta di ingresso per la “compra /vendita online” nel “WWW”.

Anche a proposito dello sviluppo delle strategie dei portali di ingresso al commercio elettronico in breve tempo si e’ assistito ad una evoluzione delle strategie di compra/vendita nel mercato digitale (space–market), per razionalizzare il trasferimento del mercato locale (place-market) in una dimensione che permette di ampliare le posibilità di espansione del mercato in internet. (1)

Inizialmente sono stati realizzati i “portali generalisti”; lo scenario su cui essi lavorano e’ essenzialmente quello di fornire una primaria fonte organizzata di informazione sul commercio elettronico.

La struttura organizzativa della informazione reperibile in tali di tali portali di prima generazione e’ semplificata in due tipologie di base:

a) portali indirizzati al Busines to Business, finalizzati alla aggregazione di network di produzione delle merci

b) portali diretti a aggregare sistemi di vendita in internet del tipo Business to Consumer (online shops and mall connections) I portali generalisti formano una comunita’ dinamica comunque eterogenea che trova nell’ affiliazione a tale tipologia di portale generalista una forma comune visibilita’.

Dobbiamo notare che l’ impatto dei portali generalisti nello sviluppo della nuova economia digitale, ha assunto una dimensione che vede prevalere la estensione dei “bit di informazione” sul “e-business” effettivo quello cioe’ che conduce ad una espansione dei mercati delle imprese di produzione e di vendita che ad esso sono affiliate.

La funzione principale dei portali generalisti e’ infatti quella di contenere in un insieme online una grande varieta’ di prodotti e di servizi, inclusi in una unica area virtuale, in modo da attrarre e fidelizzare il piu’ ampio numero possibile di visitatori. Infatti l’elemento piu’ pubblicizzato per la valutazione della funzionalita’ di tale organizzazione dei porteali di prima generazione, consiste nella quotazione delle medie giornaliere di visitatori del sito web.

Certamente il numero di visitatori costituisce solo potenzialmente un riferimento teorico alla possibilita‘ che i curiosi visitatori di tali web-vetrine si trasformino in reali clienti.

Possiamo quindi mettere in risalto che la assunzione strategica di chi ha pianificato i portali di prima generazione, pur tentando di creare una piattaforma universale per trasformare il mercato reale in mercato virtuale, sta di fatto provocando un netto trasferimento ed accumulo di capitali nell’ ambito del capitale azionario delle societa’ della “information technology”, che genera reddito in borsa, piu’ che creare valore aggiunto al mercato, con un evidente rischio di depressione per il mercato reale, se tale situazione di crescita finanziaria non riuscisse in breve ad ancorarsi ad una concreto sviluppo economico/sociale dell’ e- Business.

Pertanto nuove tipologie di “portali di seconda generazione” si stanno attuando.

Tra essi elenchiamo i “Corporate Portals” (2), che normalmente rappresentano la espressione in “extranet” di precedenti correlazioni tra casa madre e fornitori e sub-appaltatori, gia realizzate in “intranet”, rese visibili al fine di proporre online una definizione personalizzata delle risorse di mercato proponibili per l’ e.commerce da una industria e/o da grandi compagnie di servizi per la vendita e il marketing dei propri prodotti.

“Horizontal portals”, (ovvero: eBay - horizontal gateways) vengono cosi definiti i portali che sono la rappresentazione di aggregazioni territoriali (“collaborative joint ventures”, ovvero, “community networks”) , che spesso assumono la funzione di correlare enti pubblici, centri di ricerca ed imprese, per favorire la valorizzazione e lo sviluppo del mercato locale. La loro funzione e’ quindi piu’ spesso quella di promozione che di vendita commerciale.

Strategie di “e.commerce” piu’ recenti , provviste di prospettive di ampio sviluppo ,vengono classificate con il nome di “Vertical Portals o Vortals”; con esse lo scenario del commercio elettronico attua una inversione di tendenza rispetto alle precedenti strutture di informazone commerciale online, (3) proprio quanto la logica di organizzazione di tali Vortals e ‘ quella di immettere in rete internet il mercato reale e non quella di applicare le tecnologie informatiche al mercato con una forte indirizzo di avviamento pubblicitario. Tale cambiamento del paradigma del commercio elettronico persegue tutta una complessa serie di progettazioni di ingresso del mercato nel WWW, finalizzate sulla base di specifici accordi sui trend di sviluppo e le direzioni comuni di marketing , fondate sulla base di una attivita’ preliminare di concertazione, capace di stabilire una connettivita’ concordata tra imprese partners; quest’ ultime costituiscono delle “filiere” che identificano e segmentano particolari settori di mercato per giocare assieme una effettiva ed efficace concorrenza nel mercato globale.

Non esiste pertanto un criterio generale per delineare la ampia proliferazione strategie dei Vortals (Strategic Planning Assumptions) adeguate per costruirne e valutarne il successo ovvero il fallimento della iniziativa a priori, ma alcune regole di start up di ingresso al commercio elettronico nel WWW possono essere individuate. (4)

Due sono infatti le principali strategie di organizzazione dei Vortals, studiate in modo da essere capaci di affinare la relazione tra domanda ed offerta, curando il rapporto tra “Qualita’ e Prezzo” delle merci per determinarne una “Espansione” nel mercato globale (Q/P x E).

“A-Vortals” - La prima e’ quella di far confluire in un partenariato online (Vertical-Net trade community) catene di produzione “affini” per la ricerca di una espansione del loro mercato nel WWW, che in genere viene conseguita aggregando nel “Affinity-Vortal” anche le associazioni con simili attitudini e interessi professionali.

“T-Vortals , or Cross/selling// Cross Buying Vortals” - La seconda costruisce relazioni trasversali di partenariato di impresa appartenenti a determinate aree commerciali, creando alleanze con societa’ di servizi e centri di ricerca nel settore dell’ ITC (Information,Communication,Technology). I “T-Vortals”, focalizzano la loro struttura al fine di associare interessi coniugabili, tali che nel loro complesso possano aprire la prospettiva di attrarre nuove fasce di mercato in settori commerciali limitrofi, che si ampliano gradualmente differenziantosi con una apertura a ventaglio della concorrenza, la quale si sviluppa anche sulla base di nuove opportunita ‘ e/o piu’ integrate ed originali offerte di compra/vendita, come sono ad es. le aste o le liquidazioni di stoks online.

I Vortals delle due tipologie costituiscono attualmente i piu’ adatti ritrovati per lo sviluppo delle coalizioni di “e.commerce”, tra Piccole e Medie Imprese nel mercato globale in quanto sono strutturabili con una ampia flessibilita’ di aggregazione ; evidentemente una loro realizzazione efficace presume la attivazione di nuove regole di mercato ed inoltre l’ attribuzione di incentivi economici promossi da enti pubblici, opportunamente finalizzati a favorire ed agevolare le aggregazioni di impresa capaci di costruire i Vortals che possano avere successo, ed imporsi come strategie innovative nel WWW, nell’ambito della poderosa concorrenza della globalizzazione dei mercati.

Una necessita’ non di poco conto risiede nella capacita’ di impegnare nella costruzione e sviluppo delle strategie di costruzione dei Vortals, i cosidetti “lavoratori della conoscenza” (knowledge workers ), capaci di sviluppare ed aggiornare non solo le tecnologie e criteri applicativi flessibili per la realizzazione dei portali verticali, ma anche di condurre un management di consulenza per la PMI, cosi’ da correlare il successo della competitivita’ dei mercati alla creazione di nuove opportunita’ di lavoro intellettuale telematico (e-creative-intelligence planning telematic incubators), che nell’ insieme generano uno sviluppo sostenibile della produzione e del lavoro.

Concludendo questa breve relazione sulla dinamica delle strategie di sviluppo del “e.commerce”, considero opportuno mettere in risalto che la strategia dei Vortals, tende a soppiantare il rilievo che inizialmente hanno avuto i “portali generalisti”, in quanto tali sistemi organizzativi online adatti a tutti gli scopi, stanno dimostrando di non avere sufficiente e tangibile efficacia sul trasferimento del mercato reale nel mercato elettronico ,il quale in vero necessita, proprio al fine di condurre tale transizione del mercato in termini di sviluppo sostenibile, di avere corrispondenza ad un insieme di nuove alleanze (web-based alleation), nonche’ di essere favorita da nuove regole e licenze di commercializzazione , finalizzate a far esprimere la capacita’ della PMI di incidere positivamente nella concorrenza del mercato globale.

Firenze, 16 febbraio 2000


 

Bibliografia online:

(1) Electronic Business Strategies Internet Related Technologies Org.
http://www.irt.org/articles/js147/

(2) Corporate Portal Market
http://www.sequoiasw.com/analyst_article2.html

(3) Politiche alternative per l’ e.commerce :
http://www.edscuola.com/archivio/polalec.shtml ;
Dalla catena del valore alla ragnatela del valore;
http://www.edscuola.com/archivio/catena.shtml

(4) VerticalNet trade http://www.verticalnet.com/ ; Vortals :
http://www.ddbc.com/portals.html ;
Think-Vertical:
http://www.zdnet.com/zdtv/moneymachine/smallbusiness/jump/0,3668,2227522,00.html

 



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