MATEMATICA: COME SUPERARE IL GAP

Umberto Tenuta

 

<<Uno su due non sa fare i conti. Matematica, "bocciata" la metà dei ragazzi italiani>>

Questo il titolo de La Repubblica del 6 dicembre 2000 relativo alla Terza indagine internazionale sulla matematica e le scienze, condotta in Italia dal CEDE e presentata dal Ministero della PI.

Diverse le posizioni e le interpretazioni che ne vengono date.

Resta però il fatto che gli alunni della nostre scuole non eccellono in Matematica.

Quali le cause?

Non certamente i cervelli dei nostri ragazzi, che nessuno evidentemente potrà ritenere inadeguati allo studio di questa disciplina.

Le cause vanno ricercate altrove.

Due piste di ricerca possono essere percorse: la prima riguarda i metodi di insegnamento e la seconda, alla prima strettamente correlata, la formazione dei docenti.

Alla fine degli anni ’60, almeno in Italia, è stato avviato un processo di rinnovamento dell’insegnamento matematico, che ha avuto il merito di aver posto l’attenzione su questa disciplina, nel passato considerata riduttivamente, almeno nella scuola elementare, come l’aritmetica del "far di conto".

Grande spazio ha avuto soprattutto la teoria degli insiemi.

Ma il problema fondamentale della formazione matematica, che è quello delle sue finalità e quindi dei metodi di insegnamento, non è stato adeguatamente affrontato: anche i nuovi contenuti, quali le operazioni sugli insiemi, sono stati sostanzialmente insegnati secondo metodologie di tipo trasmissivo.

Non è stata seguita la grande lezione del Dienes, il quale tra l’altro affermava che <<dovrà essere abolito quasi completamente l'attuale metodo di insegnamento in classe dove l'insegnante pontifica in posizione di potere centrale, e dovrà essere sostituito con lo studio individuale ed a piccoli gruppi, usando materiale concreto e istruzioni scritte, con l'insegnante che agisce come guida e consigliere>.

Eppure, i Programmi didattici del 1985 per la scuola elementare, non solo ponevano in una prospettiva formativa l’educazione matematica, ma offrivano indicazioni didattiche estremamente innovative.

Se i risultati sono quelli evidenziati dall’Indagine del Cede, evidentemente l’innovazione metodologico-didattica non c’è stata.

E non c’è stata - e qui veniamo alla seconda motivazione - perché non c’è stata la formazione dei docenti.

Si sono indicate le nuove finalità e si sono indicati i nuovi criteri metodologico-didattici, ma nessuno ha offerto ai docenti la preparazione di cui essi avevano bisogno per perseguire le nuove finalità utilizzando i criteri metodologico-didattici più aggiornati.

Da un quarto di secolo, nelle scuole non si fa aggiornamento sul piano della didattica.

Anche quando si utilizza tale aggettivo, in effetti si affrontano problemi organizzativi, e spesso in forma generica: si parla di programmazione, ma non si insegna a programmare; si parla di lavoro di gruppo, ma non si insegna a lavorare in gruppo e a far lavorare in gruppo gli alunni; si parla di nuove tecnologie educative, ma non si insegna ad utilizzarle nella didattica.

C’è una ragione anche di questo fenomeno: è la carenza di competenza didattica anche in coloro che dovrebbero realizzare l’aggiornamento dei docenti. Troppo pochi sono in Italia coloro che posseggono una competenza adeguata nel campo della didattica della matematica, così come delle altre discipline.

Non mancano certamente le pubblicazioni di buon livello, ma prevalgono i testi manualistici, generici ed approssimativi.

Che fare?

Occorre porre in primo piano la formazione didattica dei docenti, relativamente alle diverse discipline, compresa la matematica.

La rubrica telematica Didattica@edscuola.com intende offrire un modesto contributo a tale impresa.

Ha già pubblicato alcuni interventi:

Altri interventi saranno prossimamente pubblicati.

Ma soprattutto saranno pubblicati alcuni software di simulazione di sussidi didattici estremamente importanti nella didattica della matematica: all’abaco virtuale già in rete presto si aggiungerà la Bilancia matematica virtuale che consente di apprendere le quattro operazioni aritmetiche e la Tavola pitagorica in forma operativa e gioiosa.

Presenteremo anche il Calcolatore lineare Tenuta, in versione concreta e in versione virtuale.

Presenteremo anche…

Ma ci sarà qualcuno a farci compagnia in questa nostra velleità, non solo e non tanto di far apprendere a far di conto, quanto di far nascere << un atteggiamento positivo verso la matematica, intesa sia come valido strumento e di interpretazione critica della realtà , sia come affascinante attività del pensiero umano>>.

Il nostro prossimo intervento sarà, provocatoriamente:

LA GIOIA DELLA TAVOLA PITAGORICA