Le codifiche tradizionali assegnano ad ogni oggetto una precisa categoria ed eventuali precise sottocategorie. Ad esempio, il metodo decimale Dewey (DDC) che codifica i contenuti dei libri assegna la prima cifra all'argomento generale del libro, le altre due cifre al sotto-argomento: per cui 914 dice che il volume riguarda la geografia (=9) dell'Europa (=14).

Questi tipi di sistemi hanno diversi difetti: 

  • Una volta pianificate, le categorie e le sottocategorie non sono modificabili
  • E' limitata la descrizione dell'oggetto, ad esempio se il libro sopra citato parla estesamente di un'altro continente (oltre l'Europa) il suo codice lo ignora.

Da queste note si capisce che tali codici risultano non sempre efficiente. La ricerca che li utilizza risulta delimitata. Il successo dipende spesso dall'intuito dell'utente e dalla fortuna.

 

Questi problemi furono già percepiti dall'indiano Shiyali Ramamrita Ranganathan (1892-1972) ed oggi sono diventati esplosivi nel web. Infatti l'enorme numero di utenti impone che i sistemi di ricerca siano altamente flessibili per poter trovare con successo i documenti più diversi. Incaricato di gestire la biblioteca universitaria di Madras, Ranganathan trascorse alcuni mesi a Londra. Le classificazioni bibliografiche tradizionali lo lasciarono insoddisfatto e nel 1924, ispirato da un metodo matematico di sua conoscenza, si dedicò ad un nuovo schema di classificazione che, migliorato negli anni 60-70, oggi sta sempre più diffondendosi con il nome di metodo delle faccette.

Questo sistema opera preferibilmente con libri e documenti, ma può codificare anche oggetti qualsiasi. Si comincia col riconoscere ad ogni unità un numero di attributi che danno le varie viste dell'oggetto. Possiamo dire che illustrano le sue diverse facce, da qui il nome faccette. Ad esempio, una automobile viene classificata con la Targa (T), la Casa (M) e la Potenza (P). Ogni attributo o faccetta assume un preciso valore ad esempio 

T=BS345GH
C=Fiat
P=30kwatt

Il bello è che gli attributi possono aumentare nel tempo, illustrando così altri aspetti dell'oggetto. Ad esempio all'automobile possiamo aggiungere il modello e la data di immatricolazione

M=cabriolet
D=2/7/2000.

Possiamo anche aggiungere faccette di secondo livello ad esempio specifichiamo che la cabriolet ha quattro porte

Mp=4.

Questa struttura aperta permette la ricerca dell'oggetto con una chiave a piacere oppure con più chiavi diverse insieme. Ad esempio possiamo cercare la nostra automobile tra tutte le Fiat, oppure fra quelle immatricolate nel 2000 che sono cabriolet. 

Gli stessi utenti che compiono ricerche, possono dare indicazioni per arricchire di faccette l'oggetto, creando così un 'circolo virtuoso' che perfezione il sistema sulla base di esigenze pratiche e reali, e non dedotte con ragionamenti astrusi.

anno 2005

108.Cos'è la "codifica a faccette"?

109. Mi chiarisca le idee sulla "commutazione".

Per commutazione si intende l'insieme di tecniche dedicate allo smistamento dei dati lungo la rete. Lo smistamento viene effettuato mediante speciali dispositivi posti in ciascun nodo della rete. In linea di massima si presentano due principali metodologie.

La commutazione di circuito fa compiere al messaggio il percorso più breve tra i punti A e B. Se il traffico è elevato si hanno ovviamente rallentamenti.

Lo smistamento segue criteri semplici i quali possono essere eseguiti da circuiti i quali hanno dato il nome a questo metodo.

 

La commutazione di pacchetto in A divide il messaggio in parti e li smista lungo le varie tratte a seconda di come queste sono libere, cioè ottimizza il traffico. All'arrivo B le parti sono ricomposte per formare il messaggio originario. I pezzi si rimettono insieme come si trattasse di un pacchetto da consegnare, da qui il nome appunto. Nello schema seguente si immagina il messaggio iniziale venga diviso in tre parti che seguono strade diverse e vengono riunificate dal ricevente. 

 

Le due tecniche vengono scelte con i seguenti criteri i quali bilanciano il costo delle tratte con il costo dei dispositivi di smistamento.

? Se le linee risultano assai costose rispetto ai dispositivi di smistamento collocati nei nodi allora si sceglie la commutazione di pacchetto che sfrutta appieno le capacità di tali dispositivi.

? Se invece le linee sono poco costose rispetto ai dispositivi di smistamento allora si sceglie la prima commutazione. In questo caso le macchine vengono semplificate e, se i rallentamenti sono eccessivi causa il traffico, si aumenta il numero di tratte che sono poco dispendiose.

 

Agli inizi delle telecomunicazioni si usava la commutazione di circuito perché i dispositivi di smistamento elettromagnetici erano cari e lenti. Oggi siamo passati alla seconda scelta politica perché i computer costano relativamente poco e sono efficientissimi (vedi anche risposta 15). Però talune linee, ad esempio le fibre ottiche, sono molto economiche e non è escluso che si reintroduca la commutazione di circuito in futuro.

 

anno 2005