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Reg. Tribunale Lecce n. 662 del 01.07.1997
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ForTIC visto dal basso
ovvero come i lettori hanno risposto ai sondaggi
a cura di Stefano Tommaso Donati (*)

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U n O perando
M odo R iuniti
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S emplice I nternet e
    C lasse

 


  1. PIANO NAZIONALE IN ORDINE SPARSO (12-23 aprile 2003) - Al questito "Piano nazionale sì o no?" i lettori si sono spaccati nettamente in due: il 49% (195 voti) vuole che un tema così trasversale riguardante le competemze di base di un insegnante sia svolto secondo un unico modello formativo, con materiali e conduzione definita in base ad un unico "Piano nazionale". Ma il 51% (200 voti) accetta la proposta provocatoria che gli ho fatto: datemi i soldi che ci penso io! In pratica o si sentono troppo bravi, tanto da saper rispondere appieno ai 100 fronti dell'uso didattico delle TIC (tutte!), oppure non si fidano del baraccone ministeriale, e per quanto coscienti dei propri limiti sanno che almeno quel poco che potranno fare lo faranno bene, sempre meglio di tanto fumo ... e poco arrosto. E poi ... 150 mld di lire voglion dire oltre 800.000 lire a testa, per 20 insegnanti coinvolti son ben 8.600 euro ... l'idea solletica, vero?

  2. MATERIALI DIDATTICI ForTIC (24 aprile - 2 maggio 2003) - Sono necessari i materiali di PuntoEdu per svolgere i corsi ForTic? SI - 43% / NO - 57%. Mi sembra la logica conseguenza del sondaggio precedente... per quella metà che ha detto che non ha senso un Piano nazionale, ovvio che non servano materiali nazionali! Sembra quindi persa anche questa occasione di avere un riferimento comune sul tema TIC e didattica, da accogliere o contestare, ma comunque un'idea di riferimento su ciò che vale o meno delle TIC in classe. Continueremo quindi in Italia a procedere in ordine sparso... appiccicando l'etichetta di "didattico" ad ogni software o tecnologia che ci piaccia, alla faccia dei criteri "scientifici" della metodologia e della pedagogia.

  3. TUTOR O CORSISTA ForTic? (03 - 10 maggio 2003) - Secondo te chi ha scritto la Circolare 55 aveva le idee chiare sul ruolo del tutor nei corsi? SI - 8% / NO - 92% Un vero plebiscito … finalmente un tema a cui la risposta è unitaria! NO, chi ha scritto la 55 non capiva un’acca su cos’è il tutoring e come poteva svolgersi. Dott. Mazza, a lei la replica, se vuole intervenire sarò ben lieto di ospitare la sua mail.

  4. DIRETTORI DEI CORSI ForTic? hai hai hai... (10 - 20 maggio 2003) - Secondo te i Direttori dei corsi hanno in mano la situazione? SI - 12% / NO - 88% Di nuovo una risposta netta … il che vuol dire che ForTic si sta autogestendo anche a livello locale. Questo elemento porta acqua al mulino di chi non intende il Piano nazionale, quelli del “fai da te”. Infatti se i Direttori non hanno la situazione in mano, chi sta gestendo la formazione? Chi prende le presenze?Chi ha deciso i calendari? Chi risolve i problemi che nascono? Chi pagherà i tutor a fronte del lavoro prestato? Fai da te …, è meglio!

  5. Per svolgere bene il tutoring in un corso di tipo A, il numero di corsisti non dovrebbe superare 20 (20 maggio - 4 giugno 2003) SI - 91% / NO - 9% Quasi tutti con chi ha redatto la CM 55. Penso ci sia poco da dire, qualcuno ai vertici del MIUR dovrà però chiedersi come mai si sia riusciti a contraddire sé stessi, a usare le TIC per violare e stravolgere una organizzazione pensata e nata al servizio dei formandi, e che invece alla fine s'è comportata da Grande Fratello implacabile nello stipare i corsi anche oltre il massimo previsto dalla CM 55: 25 in luogo di 24 corsisti massimo!

  6. La formazione in atto è penalizzata - nei corsi A - dello scarso finanziamento assegnato al singolo corso, insufficiente a organizzare al meglio la formazione anche con soli 20 corsisti, peggio ancora quando si è in 25? (5 giugno - 12 ottobre) SI - 52% / NO - 48% Quasi pari. I 475 votanti (durante le ferie estive! … GRAZIE!) si sono espressi quasi alla pari sul fatto che sia o meno una questione di soldi. In effetti a scuola molte volte abbiamo visto nascere le cose più belle in modo spontaneo (senza coperture finanziarie) e i progetti più sponsorizzati e finanziati non lasciare traccia. Non faccio riferimenti specifici, ma son certo che - almeno a livello di progetti nazionali - stiamo pensando alle stesse esperienza J. Qui i soldi non son troppi, ma neanche pochi (chi ricorda i 3.000.000 di lire per i corsi PSTD progetti 1A?

  7. L'effetto ForTic si vede nella programmazione del nuovo anno? (13 ottobre - 25 novembre) SI - 16% / NO - 84% Allora non capita solo nella mia scuola! Allora caro amico Bolletta, che dopo l’uscita dell’articoletto mi hai scritto: “Non sono quindi d'accordo con le tue facili generalizzazioni: la situazione della tua scuola diventa l'emblema di tutto ciò che sta accadendo” sappi che sono in buona compagnia! Quello che io ho osservato nella mia scuola era parimenti osservato nell’84% delle scuole di chi legge questa rubrica. E temo che quanto detto in questo intervento di novembre aggravi ancora di più la situazione. Temo cioè che di ricadute di ForTic nella scuola non le vedrò neppure nell’a.s. prossimo: 2004/05 :-( !

  8. Alla luce dell’esperienza d’aula, reale e virtuale, ritenete di aver fatto bene a partecipare a ForTic? (26 novembre 2003 - 26 aprile 2004) SI - 43% / NO - 57% Una netta maggioranza di scontenti. Ipercritici, direbbe Bolletta. Bene, son contento di essere stato letto da 540 colleghi ipercritici. Ma, caro Raimondo, penso che il 43% di ipercritici soddisfatti valga forse più di quel 30% che assegna 8 a ForTic. Un piccolo ma modesto contributo perché alla prossima occasione non solo pane … ma brioche!


Archivio Sondaggi


Il ForTic che emerge dai sondaggi

E' un piano di formazione ad opzione: liberi di scegliere tra le formule

"preconfezionato nazionale ministeriale accademico" = organizzazione standard a cura MIUR-DIRREG - materiali didattici standard a cura INDIRE - iscrizioni standard a cura INVALSI. A me solo l'onere di aprire la scatoletta e seguire le istruzioni ... "inserire il tutor A nel modulo B del corso C e stringere bene il bullone ..."

"fai-da-te" = con il budget assegnato organizzo un bel corso di aggiornamento, arruolo i relatori, faccio sviluppare i materiali didattici e li distribuisco come meglio credo, in cartaceo o in digitale, somministro il tutto ai corsisti e alla fine, perché no, un bell'esamino e la patente per tutti :-)

Ora, a seguire certe pubblicità: "fai-da-te?.... ahi ahi ahi ...." la seconda opzione apparirebbe follia pura. Eppure l'hanno scelta il 51% dei votanti, Ma io ho qualche perplessità. Ci avete pensato bene cari colleghi? Perché, dico io, che garanzie ci sarebbero per l'utente corsista nel modello "fai da te"? Con chi potrebbe prendersela se s'accorge che la minestra scodellata nel corso è insipida o peggio velenosa?

A seguire invece il "corso organizzato" c'e' il problema di dover stare a tempi e metodi comuni. Insomma, la similitudine con le vacanze regge: vado in agenzia per un bel viaggio organizzato 15 gg tutto compreso, o parto zaino in spalle alla ventura? anche se al posto dello zaino prendo la carta di credito, troverò posto in albergo?, e un volo in cui imbarcarmi? ...

Sinora siamo alla pari ... metà propensi al viaggio organizzato, l'altra metà che preferisce il rischio piuttosto che fidarsi della pubblicità :-) ...! Ma su una cosa tutti concordano: chi organizza il villaggio a cui siamo giunti non capisce molto di animazione. E quindi sia a fare il crocerista che l’animatore, in viaggio organizzato oppure capitato per caso nel girovagare fai-da-te, alla fin fine ti ritrovi alle prese di un ruolo mal pensato, mal gestito, improvvisato! E si sa che l’improvvisazione non paga … e non rende. Per cui tutti avrebbero voluto trovare in classe tutor più pronti a far bene il loro lavoro, oppure, se nel ruolo di tutor, avrebbero voluto avere un contesto di lavoro più chiaro, e non essere costretti a improvvisare. Ma a chi portare i reclami?

Ma logico: al Direttore. Del villaggio o del corso poco cambia … troveranno evasive scuse, tutte che ruotano sull’impotenza a controllare qualcosa che non dipende da loro ma da qualcuno che sta molto più in alto. A caso tra ciò che ho sentito di persona o visto riferito in rete: "il signor Monfortic", "il professor Bolletta" (ancora lui, spero mi scusi non so che farci …), "la BDP" (sic!), "l’INVALSI o l’INDIRE, non so bene, comunque qualcuno che sta a Roma" … potrei proseguire ma vi annoierei. Ne vien fuori che siamo all’autogestione dei corsi ForTic. Dove non sono riusciti gli allievi son riusciti i professori! Corsi autogestiti di TIC e didattica, tutti i martedì in laboratorio.

Continuate a votare ... e io aggiornerò questa proposta del "ForTic come l'avremmo voluto noi ... dal basso!"


(*) Educazione&Scuola ha pubblicato da: Stefano Tommaso Donati - Computer a scuola: assente! Vent’anni di vani tentativi di introdurre le nuove tecnologie nella scuola italiana dedicato a Clifford Stoll, l’eretico high-tech – Lecce 2002, per gentile concessione dell’autore:

Piano Nazionale ForTIC
Le TIC nella Scuola italiana

Stefano Tommaso Donati modera un forum sulle TIC in Italia all'URL:
http://win.edscuola.eu/forums.asp?ForumId=6


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