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Reg. Tribunale Lecce n. 662 del 01.07.1997
Direttore responsabile: Dario Cillo

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OTTOBRE 2003


Scuola Governo Parlamento

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novembre 2003
dicembre 2003


 

 

Parlamento

 

Camera

 

Aula 20, 21 Il 21 ottobre l'Aula approva il DdL di Conversione del DL 271/03, Proroga sperimentazione disciplina del prezzo dei libri
Commissioni
7a 15, 22, 29 Audizione del Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca
7a 21 Interrogazioni
7a 23 DdL AC 2113, Armonizzazione della normativa sul diritto allo studio e la parità scolastica
7a 14, 15 Alla V Commissione:
Rendiconto generale dell'amministrazione dello Stato per il 2002 (C. 4343 Governo, approvato dal Senato);
Disposizioni per l'assestamento del bilancio dello Stato e dei bilanci delle amministrazioni autonome per il 2003 (C. 4344 Governo, approvato dal Senato);
Tabella 2: stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze (limitatamente alle parti di competenza);
Tabella 7: stato di previsione del Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca;
Tabella 14: stato di previsione del Ministero per i beni e le attività culturali (esame congiunto - Rel. Spina Diana);
Alla IX Commissione: Disposizioni per favorire l'accesso dei soggetti disabili agli strumenti informatici (esame C. 3978 Governo e abb. - Rel. Palmieri).
7a 8, 13, 14 Il 14 ottobre la Commissione approva il DdL di Conversione del DL 271/03, Proroga sperimentazione disciplina del prezzo dei libri

Il termine per la presentazione di emendamenti è fissato alle ore 17 del 13 ottobre.

7a 2, 7 Interrogazioni a risposta immediata
7a 1, 2, 7 DdL AC 4091 e 4095, Stato giuridico e diritti degli insegnanti della scuola
 

Senato

 

Commissioni
7a 7, 8, 9, 14 Il 9 ottobre la Commissione esprime parere favorevole con osservazioni su:
(2513) Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2004 e bilancio pluriennale per il triennio 2004 - 2006
– (Tab. 7) Stato di previsione del Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca per l'anno finanziario 2004
– (Tab. 14) Stato di previsione del Ministero per i beni e le attività culturali per l'anno finanziario 2004
(2512) Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (
legge Finanziaria 2004)
(2518) Conversione in legge del decreto-legge 30 settembre 2003, n. 269, recante disposizioni urgenti per favorire lo sviluppo e per la correzione dell'andamento dei conti pubblici
(Rapporti alla 5ª Commissione per i disegni di legge nn. 2513 e 2512. Parere alla 5ª Commissione per il disegno di legge n. 2518. Esame congiunto e rinvio)

(14 ottobre) Replica altresì il ministro Letizia MORATTI, la quale conferma che il disegno di legge finanziaria per il 2004, in linea di continuità con le due leggi finanziarie precedenti, assegna a scuola, università e ricerca una assoluta priorità.
Pur non potendosi pensare a forti investimenti, scuola, università e ricerca sono infatti, nel disegno di legge finanziaria, priorità strategiche sulle quali investire, e in effetti non solo sono stati conservati i livelli di spesa attuali, ma sono stati previsti investimenti che, tenuto conto della situazione economica del Paese, sono estremamente significativi.
E’ ben vero, prosegue il Ministro, che molto di più si sarebbe potuto fare. Il Governo ha tuttavia dovuto, da un lato, affrontare una situazione economica di vera e propria recessione a livello mondiale, quale non si era verificata dall’inizio degli anni ’90, e, dall’altro lato, farsi carico di alcune pesanti eredità del passato.
In proposito ricorda la legge n. 124 del 1999 che, nel trasferire allo Stato il personale amministrativo, tecnico e ausiliario degli enti locali in servizio nelle scuole, ha comportato un onere, non previsto né coperto, di circa 790 milioni di euro l’anno per l’incremento degli organici dei collaboratori scolastici, di 460 milioni di euro nel triennio 2002-2004 per il subentro delle scuole negli appalti di pulizia e di circa 300 milioni di euro l’anno per la stabilizzazione dei lavoratori socialmente utili impiegati nelle scuole.
Anche per il 2004, la manovra finanziaria ha quindi dovuto continuare a coprire quest’onere, per 375 milioni di euro, giustificato da finalità sociali che ben poco hanno a che vedere con le esigenze della scuola.
Infine, la stessa legge n. 124 del 1999 ha indetto sessioni speciali di abilitazione, stimando la spesa sulla base di una partecipazione di 25.000 docenti. Una interpretazione molto estensiva della norma ha portato invece ad una partecipazione di oltre 200.000 docenti, con un maggior onere di 53,43 milioni di euro, che è stato possibile coprire solo con il decreto-legge 31 luglio 2003, n. 230, attualmente in fase di conversione.
Complessivamente, il Governo ha dunque ereditato e provveduto a coprire, nel triennio 2002-2004, debiti per complessivi 3.550 milioni di euro, che molto più utilmente avrebbero potuto essere investiti nella scuola per migliorare i livelli di apprendimento, per contrastare la dispersione scolastica, per l’edilizia scolastica e per la modernizzazione del sistema.
Con riferimento al settore della scuola, ella evidenzia poi un andamento crescente della spesa, che in valore assoluto si quantifica in un incremento di 2.096,571 milioni di euro tra l’anno 2001e l’anno 2004. Ciò non tiene peraltro conto delle ulteriori previsioni di spesa derivanti dagli stanziamenti destinati al rinnovo del contratto collettivo nazionale e dei nuovi posti istituiti per far fronte agli anticipi delle iscrizioni, nonchè all’insegnamento dell’inglese e dell’informatica fin dalla prima classe della scuola primaria.
Ella ricorda indi che il rapporto docenti-alunni nella scuola italiana è tra i più bassi in Europa.
Le ultime due leggi finanziarie hanno pertanto previsto interventi di contenimento e di razionalizzazione della spesa per il personale della scuola, finalizzati a un allineamento graduale e parziale agli
standard europei.
Il fenomeno non più sostenibile della continua lievitazione del numero dei posti al di fuori di ogni compatibilità economica era stato del resto già affrontato dalla legge finanziaria per il 1998, che aveva previsto una riduzione del personale della scuola del 3 per cento nel biennio 1997-1999, con destinazione del 50 per cento dei risparmi allo stesso personale. La legge finanziaria per il 2000 aveva previsto un'ulteriore riduzione dell’1 per cento. Tali previsioni avrebbero determinato un taglio di oltre 32.000 posti, senonché esse non solo non trovarono attuazione, ma risultarono addirittura contraddette da una serie di deroghe che portarono ad un ulteriore aumento di circa 30.000 posti.
L’obiettivo della legge finanziaria per il 2002 è stato invece concretamente perseguito dal Ministero, da un lato intervenendo sulle inefficienze, dall’altro attraverso la naturale contrazione dovuta al calo demografico e con la destinazione di tutte le economie alla valorizzazione dei docenti.
Inoltre, le iniziative di contenimento e razionalizzazione sono state accompagnate da un miglioramento della qualità dell’offerta formativa e da specifici e mirati incrementi di organico finalizzati all’ampliamento e al miglioramento del servizio, su cui ella si sofferma analiticamente. Con particolare riferimento ai posti di sostegno, precisa che essi hanno avuto un andamento crescente dovuto alle deroghe, così da raggiungere un totale di 74.000 unità nel 2001-2002 e di 77.700 unità nel 2002-2003; per l’anno 2003-2004 il monitoraggio in atto consente di affermare che si registrerà una ulteriore crescita per corrispondere all’aumento delle esigenze nelle scuole.
Il Ministro, rispondendo in particolare a quesiti dei senatori Valditara e Bevilacqua, comunica indi che le economie derivanti dalle contrazioni di posti nel 2002 sono state interamente destinate nel 2003 alla valorizzazione dei docenti e del personale amministrativo tecnico e ausiliario, rispettivamente, per 191 e 71,5 milioni di euro.
Ella rammenta altresì che il Governo ha effettuato, nel 2001, 63.000 assunzioni ed è in attesa dell’autorizzazione richiesta per ulteriori 21.000 unità che potranno aver luogo liberamente, dal momento che il blocco previsto per tutto il pubblico impiego non si applica alla scuola.
Alla razionalizzazione e riqualificazione della spesa si accompagna peraltro, prosegue il Ministro, l’avvio del piano programmatico di investimenti per la scuola previsto dalla legge 28 marzo 2003, n. 53, e approvato dal Consiglio dei Ministri, per complessivi 8.320 milioni di euro nel periodo 2004-2008.
A tal fine, il disegno di legge finanziaria destina risorse fresche per 90 milioni di euro allo sviluppo delle tecnologie multimediali, all’orientamento e al contrasto della dispersione scolastica, alla realizzazione del diritto-dovere di istruzione e formazione, all’istruzione e formazione tecnica superiore e all’educazione degli adulti.
Il Governo ha proseguito inoltre nello sforzo di razionalizzazione e contenimento degli organici di personale scolastico, anche attraverso interventi volti a limitare l’utilizzazione del predetto personale in compiti diversi da quelli di istituto e a promuovere una più proficua utilizzazione del personale in soprannumero. In tale ottica vanno dunque viste le norme in materia di esoneri e semiesoneri dei docenti collaboratori dei dirigenti scolastici.
Un’altra importante misura, inserita nel disegno di legge finanziaria al fine di assicurare l’esercizio del diritto di scelta educativa alle famiglie economicamente meno favorite, è l’introduzione del limite di reddito per l’attribuzione del contributo per gli oneri di frequenza delle scuole paritarie, su cui il Ministro registra con soddisfazione un ampio apprezzamento.
Si è inoltre chiarito che, in attesa della regolamentazione del diritto-dovere di istruzione e formazione in attuazione della legge n. 53 del 2003, gli alunni iscritti alla prima classe delle scuole secondarie superiori statali continuano ad essere esentati dal pagamento delle tasse scolastiche.
All’edilizia scolastica, oltre ai finanziamenti per l’anno 2004 già previsti dalla legge finanziaria del 2003, è poi destinato un importo non inferiore al 10 per cento delle risorse del programma di infrastrutture strategiche, per il finanziamento del piano straordinario di messa in sicurezza degli edifici scolastici, con particolare riguardo a quelli situati sul territorio delle zone soggette a rischio sismico. Complessivamente, all’edilizia scolastica sono quindi destinati nel 2004 più di 40 milioni di euro di limiti d’impegno, che generano risorse per oltre 400 milioni di euro e corrispondono alla capacità di spesa del sistema.
Per quanto riguarda l’università, il Ministro sottolinea anzitutto che anche in questo caso il disegno di legge finanziaria 2004 non solo mantiene il livello di finanziamento del 2003, ma prevede incrementi per complessivi 200 milioni di euro.
Particolare attenzione è stata posta al diritto allo studio, le cui risorse sono incrementate di 20 milioni di euro, così da consentire di soddisfare interamente le richieste di borse di studio da parte degli studenti universitari capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi. Sarà possibile altresì attivare l’istituto del prestito d’onore, attraverso la costituzione di un apposito fondo di garanzia per rimborsare i prestiti fiduciari concessi agli studenti da aziende ed istituti di credito. Viene così dato avvio ad un importante strumento per le politiche del diritto allo studio, che ha dato buoni risultati in molti Paesi ma che sinora era rimasto inattuato in Italia mancando la previsione di adeguate garanzie. Rispondendo in particolare alla senatrice Manieri, che paventava l’insufficienza dello stanziamento di 10 milioni di euro, il Ministro precisa che il prestito d’onore, nell’esperienza effettuata negli altri Paesi europei, viene finanziato attraverso il normale ricorso al credito e che il concorso dello Stato, oltre che nella previsione di condizioni eque, consiste esclusivamente nell’approntamento di idonee garanzie.
Ella sottolinea altresì che le risorse destinate al Fondo per il finanziamento ordinario delle università vengono incrementate di 160 milioni di euro per le università statali e di 10 per le non statali. Non vi sono dunque tagli né dei fondi per i progetti di ricerca d’interesse nazionale né dei fondi per l’edilizia universitaria, che vengono rimodulati sul triennio 2004-2006 ma possono essere impegnati sull’intero triennio.
Le università inoltre rientrano tra le priorità nelle deroghe al blocco delle assunzioni.
Rimane aperta, come segnalato da numerosi interventi, la questione della copertura degli incrementi stipendiali dei docenti e del personale tecnico amministrativo. Al riguardo, ella assicura che questo problema costituisce una assoluta priorità per il Ministero che, unitamente al Ministero dell’economia, ha lavorato per diversi mesi insieme alla Conferenza dei Rettori (CRUI), senza peraltro raggiungere una soddisfacente soluzione in tempo utile per l’inserimento nella legge finanziaria.
Inoltre, sono in corso di individuazione, in piena collaborazione con la CRUI, i criteri di programmazione dell’attività, cui gli atenei dovranno attenersi, e di valutazione dei risultati rispetto agli obiettivi. Questi criteri costituiranno il presupposto per il nuovo sistema di finanziamento delle università realizzando tra l’altro quella trasparenza su quanto le università fanno, sia nella didattica che nella ricerca, auspicata tra gli altri dai senatori D’Andrea e Tessitore.
Anche per la ricerca la legge finanziaria per il 2004 non ha previsto alcun taglio. Assicura inoltre che i fondi per il finanziamento della ricerca, inutilizzati nel 2003 in attesa della nuova regolamentazione introdotta dalla finanziaria dello stesso anno, sono stati sbloccati e che potrà quindi riprendere l’azione di sostegno.
L’assenza di incrementi nei finanziamenti alla ricerca rispetto al 2003, ed in particolare la mancata implementazione dei fondi già esistenti e collaudati per il finanziamento della ricerca scientifica e tecnologica, è invece dovuta essenzialmente alle difficoltà di finanza pubblica, in relazione al rispetto dei vincoli posti dal patto di stabilità.
Il Ministro si sofferma infine sulle iniziative a livello europeo che la Presidenza italiana sta attivamente promuovendo per assicurare maggiori fondi alla ricerca. In particolare cita una risoluzione del Consiglio dei ministri sulla competitività, volta all'individuazione di una diversa definizione di "ricerca", che possa essere compatibile con gli aiuti di Stato. Anche con riferimento ai fondi strutturali, è in corso di elaborazione una diversa definizione dei parametri di assegnazione, che tenga conto non solo del reddito
pro capite ma anche ad esempio del tasso di scolarità, del numero delle università e dei laboratori, al fine di indirizzare le risorse dove si registrano i livelli più bassi. Il Governo è altresì impegnato per utilizzare nel campo della ricerca e della formazione risorse provenienti dalla Banca europea degli investimenti (BEI) e dal Fondo europeo degli investimenti.

7a 1 La Commissione approva il DdL di conversione del DL 230/03 (Finanziamento Esami Abilitazione)

Governo

24 Il Consiglio dei Ministri si è riunito alle ore 13,00 a Palazzo Chigi

(...) Il Consiglio ha approvato i seguenti provedimenti: (...)
- un disegno di legge per la promozione all’estero della cultura, della lingua e della scienza italiane, che predispone gli strumenti necessari per una politica di rappresentanza dell’immagine dell’Italia adeguata al ruolo internazionale di primo piano che è chiamata a svolgere ed all’enorme patrimonio culturale di cui è depositaria e portatrice. Obiettivo del disegno di legge è consentire, accanto alla promozione dei valori umanistici della nostra cultura, il raggiungimento di mercati più lontani, la risposta alla domanda crescente di lingua e cultura italiana, l’esportazione di nuovi modelli culturali legati alla scienza, all’innovazione tecnologica, al design, alla moda ed alla gastronomia quali elementi ulteriormente caratterizzanti, accanto al patrimonio culturale universalmente noto, l’immagine del Paese; - un disegno di legge per la ratifica ed esecuzione del Protocollo aggiuntivo all’Accordo tra l’Italia e la Federazione russa per l’assistenza italiana nella distruzione degli stock di armi chimiche nella Federazione medesima;
su proposta del Presidente del Consiglio, Berlusconi, e del Ministro per la funzione pubblica, Mazzella:
- uno schema di decreto legislativo per il riordino della Scuola superiore della pubblica amministrazione che ne accentua l’impronta verticistica con l’attribuzione in capo al direttore di un ampio ruolo decisorio ed operativo e con l’attribuzione di significativi poteri di amministrazione attiva; tra le novità più rilevanti l’istituzione di un Comitato di indirizzo sull’attività della Scuola presieduto dal Presidente del Consiglio ( o dal Ministro delegato) e composto dal Presidente del Consiglio di Stato, dal Presidente della Corte dei conti, dall’Avvocato generale dello Stato, dal Presidente della Conferenza dei rettori delle università, dal Presidente dell’Accademia dei Lincei, dal Presidente del Consiglio nazionale delle ricerche. Accanto al direttore della Scuola opera la figura del dirigente amministrativo, con compiti di supporto e funzioni strumentali di gestione amministrativa. Il provvedimento verrà trasmesso al parere della Commissione bicamerale per la riforma amministrativa;
- uno schema di decreto presidenziale che proroga fino al 31 dicembre 2004 il termine per il compimento delle attività formative, per il personale della amministrazione pubblica che già esercita funzioni di informazione e comunicazione, previste dalla normativa vigente. Il provvedimento verrà trasmesso al Consiglio di Stato ed alla Conferenza unificata per il parere; (...)
Il Consiglio ha poi autorizzato il Ministro per la funzione pubblica ad esprimere il parere favorevole del Governo sui seguenti Atti:
- ipotesi di contratto nazionale di lavoro in materia di permessi sindacali per il personale dei Ministeri, che consente anche agli appartenenti alle Organizzazioni sindacali non firmatarie dei contratti collettivi di fruire di distacchi, aspettative, permessi, nonché di tutti i diritti e le prerogative sindacali previsti per le altre Organizzazioni;
- ipotesi di contratto per l’interpretazione autentica della norma contrattuale sulle RSU del comparto pubblico, con cui si stabilisce che le RSU sono organismi unitari di rappresentanza dei lavoratori ed assumono le proprie decisioni a maggioranza dei componenti;
- tre ipotesi di accordo sull’interpretazione autentica degli articoli 7 e 9 del CCNL del 31 marzo 1999, nonché dell’articolo 26 e seguenti del CCNL del 5 ottobre 2001, relativi al personale delle Regioni e delle Autonomie locali. (...)
La seduta ha avuto termine alle ore 14,45

10 Il Consiglio dei Ministri si è riunito alle ore 10,15 a Palazzo Chigi

(...) Il Consiglio ha poi definitivamente approvato il disegno di legge di revisione di taluni articoli della parte seconda della Costituzione nel testo sostanzialmente identico a quello che era stato esaminato in via preliminare nella riunione del 16 settembre scorso; la riforma proposta dal Governo costituisce un importante passo per un reale ammodernamento del sistema istituzionale della Repubblica; ne sono assi portanti la riforma del Senato, che sarà trasformato in Senato federale della Repubblica; il mutamento della connotazione del nostro bicameralismo, che da “perfetto”, cioè pienamente paritario, diviene asimmetrico, ovvero con competenze diversificate per i due rami nel procedimento legislativo, sia per consentire una rappresentanza delle Autonomie territoriali in Parlamento sia per favorire iter più snelli dei provvedimenti legislativi; l'interesse nazionale della Repubblica, garantito dal Senato federale; la composizione della Corte Costituzionale; la procedura di elezione ed i poteri del Capo dello Stato; i poteri del Presidente del Consiglio, che diviene Primo Ministro; l'attribuzione di competenze legislative esclusive alle Regioni in alcune rilevanti materie attinenti all'istruzione, alla sanità e alla polizia locale. La riforma dovrà ora affrontare l'esame parlamentare previsto dalla Costituzione e cioè l'approvazione da parte di ciascun ramo del Parlamento, con due distinte e successive deliberazioni (ad intervallo di almeno tre mesi), assunte a maggioranza assoluta da ciascuna Camera.
Il Governo annette grande importanza alla proposta di revisione costituzionale ed auspica che il concorso delle forze politiche in Parlamento consenta una discussione ponderata e proficua per il Paese.
Il Consiglio ha convenuto che gli indirizzi espressi dalle Regioni troveranno recepimento in sede di discussione parlamentare sotto forma di appositi emendamenti. (...)
Infine il Consiglio ha deliberato: su proposta del Ministro dell'istruzione dell'università e della ricerca:
- nomina del prof. Sergio VETRELLA a Presidente dell'Agenzia Spaziale Italiana (ASI);(...)
La seduta ha avuto termine alle ore 11,40

3 Il Consiglio dei Ministri si è riunito alle ore 10,30 a Palazzo Chigi

A seguito dell’esame, che ha avuto luogo nella precedente riunione, delle linee di indirizzo per la riforma del sistema pensionistico obbligatorio, il Consiglio ha ascoltato un’ampia relazione del Presidente Berlusconi e del Ministro del lavoro e delle politiche sociali, Maroni, ed ha concordemente autorizzato la presentazione di alcuni emendamenti al disegno di legge delega in materia previdenziale, attualmente all’esame del Senato della Repubblica; il Governo annette grande importanza alle misure in materia pensionistica, che si accinge a presentare al Parlamento, e le ritiene parti qualificanti della manovra finanziaria per il 2004 appena varata, auspicando che il confronto con le parti sociali prosegua su un terreno di proficua, reciproca collaborazione. (...)
Infine il Consiglio ha deliberato: (...)
su proposta del Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca:
- nomina del prof. Corrado DE CONCINI a Presidente dell’Istituto nazionale e di alta matematica “F.Severi” (INDAM); (...)
La seduta ha avuto termine alle ore 13,30.

 



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