1998

Scuola Governo Parlamento


GENNAIO

16 gennaio 1998 Parola di Ministro... di Giancarlo Cerini

Nella Sala del Refettorio del Palazzo di San Macuto - Camera dei Deputati - il Ministro della Pubblica Istruzione interviene nel corso del convegno ''Le riforme alla prova'', promosso dai gruppi parlamentari della Sinistra Democratica-Ulivo, presenti i quadri politici, sindacali e associativi della sinistra ''scolastica'': la relazione del Ministro nella sintesi di Giancarlo Cerini.

FEBBRAIO

06 febbraio 1998 Decentramento

Il Consiglio dei Ministri approva uno schema di decreto legislativo attuativo della legge 15 marzo 1997 n. 59 sul decentramento.

11 febbraio 1998 Riforma del Pubblico Impiego

Il Consiglio dei Ministri approva uno schema di decreto legislativo contenente modificazioni al DLvo 3 febbraio 1993, n.29, ai sensi dell’articolo 11, comma 4 della legge 15 marzo 1997, n. 59, di riforma del Pubblico Impiego.

13 febbraio 1998 Aggregazioni e Congedi parentali

Il Consiglio dei Ministri approva:

27 febbraio 1998 Dirigenti Scolastici

l consiglio dei ministri del approva in via definitiva un Decreto Legislativo di prima attuazione dell'art. 21, comma 16, della Legge 59/97 (Autonomia Scolastica), relativo all'attribuzione della qualifica dirigenziale ai capi d'istituto.

Il DLvo in questione aggiunge tre articoli al DLvo 3 febbraio 1993 n. 29 (''Razionalizzazione dell'organizzazione delle Amministrazioni Pubbliche e revisione della disciplina in materia di Pubblico Impiego''):

Il consiglio dei ministri, nella medesima seduta, ''ha inoltre autorizzato l'invio alle competenti Commissioni parlamentari, per il prescritto parere, dello schema di regolamento concernente il dimensionamento ottimale delle istituzioni scolastiche e la determinazione degli organici funzionali dei singoli istituti, in attuazione della legge n. 59 del 1997''.

MARZO

marzo Una stagione di riforme

Si apre in questi giorni un periodo di vivace confronto parlamentare che potrebbe determinare profonde trasformazioni nel mondo dell'università e della scuola:

04 marzo 1998 Laurea in Scienze Motorie

Il Governo presenta lo schema di un decreto legislativo («Trasformazione degli Istituti superiori di educazione fisica e istituzione della facoltà e del corso di diploma e di laurea in scienze motorie») per la trasformazione degli ISEF in facoltà universitarie.
Il decreto entrerà in vigore dopo l'assenso delle commissioni parlamentari.

24 - 31 marzo 1998 Il dibattito sul DdL 932

E' iniziato in aula al Senato il dibattito sul DdL 932 con la relazione introduttiva del senatore Biscardi che, fra l'altro, ha reso nota l'imminente emanazione di un bando di concorso ordinario a cattedre da parte del MPI.

Il 26 marzo il dibattito termina sull'approvazione dell'emendamento 8.0.1 e viene aggiornato alla seduta del 31 marzo alle ore 16,30.

APRILE

01 aprile 1998 Il Senato approva il DdL 932

Il Senato approva il DdL 932, "Disposizioni urgenti in materia di accelerazione di taluni procedimenti in materia di personale scolastico".

17 aprile 1998 Documento di Programmazione Economica e Finanziaria

21 aprile 1998 Il DdL (ex DdL 932) in Commissione Lavoro della Camera

L'ex DdL 932 (approvato l'1 aprile dal Senato), ora DdL 4754 della Camera ("Disposizioni urgenti in materia di accelerazione di taluni procedimenti in materia di personale scolastico"), viene assegnato alla Commissione Lavoro della Camera dei Deputati.

24 aprile 1998 Corso di diploma e di laurea in scienze motorie

Il Governo vara il decreto legislativo («Trasformazione degli Istituti superiori di educazione fisica e istituzione della facoltà e del corso di diploma e di laurea in scienze motorie») per la trasformazione degli ISEF in facoltà universitarie.
Il decreto, prevede un corso di laurea di durata quadriennale ed un anno integrativo per permettere il conseguimento della laurea a coloro che sono già diplomati.

30 aprile 1998 DLvo Ricerca Scientifica e Tecnologica

Il Consiglio dei Ministri approva un decreto legislativo concernente ''Norme per la programmazione, il coordinamento e la valutazione della ricerca scientifica e tecnologica''

30 aprile 1998 La Riforma degli Organi Collegiali in Commissione Cultura della Camera

I progetti di legge sulla riforma degli Organi Collegiali della scuola (n. 2226 Aprea, n. 2665 Acciarini, n. 3592 Napoli) sono all'esame del comitato ristretto della 7a Commissione della Camera.

MAGGIO

12 - 13 maggio 1998 DPEF approvato dalle Camere

La Camera dei Deputati (con 306 voti favorevoli e 192 contrari) ed il Senato (con 157 voti favorevoli e 71 contrari) approvano il Documento di Programmazione Economica e Finanziaria presentato dal Governo il 17 aprile us.

13 maggio 1998 7a Commissione Camera su dimensionamento

La settima Commissione della Camera esprime parere favorevole, proponendo alcune modifiche, allo ''Schema di regolamento concernente il dimensionamento ottimale delle istituzioni scolastiche statali e gli organici funzionali di istituto''.

16 maggio 1998 Ragazzi in aula '98

Si svolge la seconda edizione di ''Ragazzi in aula'': 515 ragazzi, provenienti dalle scuole superiori di tutta Italia, ospiti a Montecitorio, hanno discusso e votato sei proposte di legge scelte dall'Ufficio di presidenza della Camera sulle 107 selezionate dai provveditorati.

18 maggio 1998 La nuova maturità

Il ministro della PI invia al Parlamento il Regolamento per i nuovi esami di Stato che entrerà in vigore dal prossimo a.s. 1998-99, a trenta anni dall'adozione della vecchia sessione di maturità.

Così le prove d'esame:

La valutazione, in centesimi, deriverà dall'esito delle prove (45 punti per gli scritti e 35 per l'orale) nonché, per un massimo di 20 punti, dal

All'esame sono ammessi tutti i frequentanti l'ultimo anno di corso, eliminando così la formulazione del giudizio di ammissione da parte del Consiglio di Classe che è invece tenuto, entro maggio, ad elaborare e a consegnare ai candidati e alla Commissione d'esame ''un documento sull'azione educativa e didattica realizzata nell'ultimo anno di corso".

Viene inoltre istituito un Osservatorio Nazionale al fine di "monitorare, verificare e valutare l'applicazione della nuova disciplina e di costituire un supporto permanente per le commissioni d'esame per quanto riguarda la predisposizione della terza prova scritta".

22 maggio 1998 Obbligo a sedici anni

Nella riunione del consiglio dei ministri viene approvato un disegno di legge (Disposizioni urgenti per l'elevamento dell'obbligo di istruzione) che innalza l'obbligo scolastico dagli attuali otto a dieci anni nella media euroepa.

Il nuovo disegno di legge, che interesserà annualmente più di 50.000 giovani e porterà ad un incremento dell'organico dei docenti di circa 2.000/3.000 unità, prevede:

Per favorire l'assolvimento dell'obbligo sono inoltre previsti:

Perché il ddl possa ora trasformarsi in legge, ed essere quindi operativo a partire dall'anno scolastico 1999-2000, occorre che esso sia approvato dalle camere entro il prossimo luglio.

Così il comunicato ufficiale del CdM:

" La Presidenza del Consiglio dei Ministri comunica: Il Consiglio dei Ministri si è riunito oggi, alle ore 10.00 a Palazzo Chigi, sotto la presidenza del Presidente del Consiglio dei Ministri, Romano Prodi; Segretario, il Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, Enrico Micheli. (...)
Il Consiglio ha approvato i seguenti provvedimenti: su proposta del Ministro della Pubblica Istruzione, Berlinguer: - un disegno di legge che detta disposizioni urgenti per l'elevamento dell'obbligo d'istruzione, in attesa di un più ampio intervento di riordino dei cicli scolastici. L'obbligo scolastico è elevato da 8 a 10 anni, in linea con gli altri Paesi dell'Unione europea. L'iniziativa costituisce una prima tappa verso un ulteriore elevamento a 18 anni di età, da programmare nell'ambito di riordino dei cicli scolastici. Il completamento dell'istruzione obbligatoria avviene nei primi due anni dei corsi di studio di istruzione secondaria superiore. La promozione al terzo anno costituisce condizione di assolvimento dell'obbligo; è comunque prosciolto dall'obbligo chi, al compimento del diciottesimo anno di età, dimostri di aver frequentato la scuola dell'obbligo per almeno 10 anni. La frequenza degli ulteriori due anni è gratuita; (...)
La seduta ha avuto termine alle ore 13,30."

Così l'ODG del Consiglio Nazionale della Pubblica istruzione:

"Il CNPI esprime apprezzamento per la sensibilità e la tempestività con cui è stato informato dal Ministro della decisione del Governo di approvare il D.d.L. recante “Disposizioni urgenti per l’elevamento dell’obbligo di istruzione”.
La scelta positiva di portare rapidamente a 10 anni la durata dell’obbligo scolastico, allinenando così la scuola italiana a quella di molti altri paesi europei, rappresenta anche una sollecitazione ad accelerare i tempi per una riforma complessiva del sistema scolastico.
Il CNPI si riserva di esprimere una puntuale valutazione di merito in una delle prossime riunioni."

In Riforme On Line:

25 maggio 1998 L'Europa del Sapere

Il 25 maggio i ministri della PI di quattro paesi europei (Luigi Berlinguer per l'Italia, Tessa Ann Blackstone per la Gran Bretagna, Jürgen Rüttgers per la Germania e Claude Allègre per la Francia), alla Sorbona, sottoscrivono una dichiarazione congiunta su "L'armonizzazione dell'architettura dei sistemi di istruzione superiore in Europa".

26 maggio 1998 DdL 4754 (ex 932) in Commissione Lavoro Camera

Il DdL 4754 (ex 932 Senato) è all'ordine del giorno, in sede refernte, dell'XI Commissione (Lavoro) della Camera dei Deputati.
Il testo del disegno di legge, approvato dal Senato l'1 aprile 1998, è stato trasmesso alla Camera il 3 aprile successivo.

Il dibattito proseguirà il giorno 1 giugno pv

27 e 28 maggio 1998 Parità in Commissione Cultura Senato

Riprende il dibattito sul tema della parità tra scuole pubbliche e private, in sede referente, nella VII Commissione Cultura del Senato.

Il confronto si prevede acceso dopo che il pontefice, il 21 maggio us, nel corso della quarantaquattresima assemblea generale della Cei, ha richiesto ''con forza ed urgenza'', per le scuole cattoliche in Italia, ''(...) quella effettiva parità che invece è una realtà positiva e consolidata in altri paesi europei.''

29 maggio 1998 Statuto delle studentesse e degli studenti della scuola secondaria

Il Consiglio dei Ministri approva lo Statuto delle studentesse e degli studenti della scuola secondaria. Il testo è inviato per la firma al Presidente della Repubblica.

Nella sezione Archivio di Educazione&Scuola è possibile consultare la prima e la seconda bozza del documento.

Il Consiglio dei Ministri ha inoltre adottato uno schema di regolamento sulla formazione professionale proposto dal ministro del lavoro.

Così il comunicato ufficiale del CdM:

Il Consiglio dei Ministri si e' riunito oggi, alle ore 10,05 a Palazzo Chigi, sotto la presidenza del Presidente del Consiglio dei Ministri, Romano Prodi; Segretario il Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, Enrico Micheli. (...)

su proposta del Ministro della Pubblica Istruzione, Berlinguer:
- un regolamento recante lo statuto delle studentesse e degli studenti della scuola secondaria.
Lo statuto individua i principi di un corretto rapporto tra studenti e docenti basato sulla pari dignita' e sulla distinzione dei ruoli, stabilendo, altresi', taluni fondamentali diritti, quali la liberta' di opinione e di espressione, il diritto di riunione e di associazione, il diritto all'informazione ed alla riservatezza.
Le nuove norme, superando le sanzioni espulsive si ispirano ai principi della finalita' educativa della sanzione, della responsabilita' individuale, della trasparenza e proporzionalita' della sanzione, della riparazione del danno;

su proposta del Presidente del Consiglio, Prodi e del Ministro del Lavoro, Treu:
- un schema di regolamento in materia di formazione professionale che disciplina l'utilizzo e la destinazione delle risorse nazionali e comunitarie; il riordino e la semplificazione delle procedure; l'affidamento delle attivita' a soggetti privati; l'accreditamento delle strutture formative; il sostegno alla ristrutturazione degli Enti e la gestione delle eccedenze di personale; la costituzione del fondo, di natura privatistica, per la formazione continua; il procedimento per la formulazione delle proposte in materia di certificazione delle competenze professionali acquisite nell'ambito del sistema di formazione professionale e i crediti formativi.
I procedimenti di competenza delle Regioni saranno disciplinati con apposito atto di indirizzo e coordinamento, che sara' adottato dopo l'approvazione definitiva del regolamento, sul quale dovranno essere acquisiti i pareri delle Commissioni parlamentari di merito e della Conferenza Stato-regioni; (...)

La seduta ha avuto termine alle ore 10,50.

GIUGNO

01 giugno 1998 DdL 4754 (ex 932) in Commissione Lavoro Camera

Il DdL 4754 (ex 932 Senato) è all'ordine del giorno, in sede referente, dell'XI Commissione (Lavoro) della Camera dei Deputati.

02 giugno 1998 Innalzamento Obbligo in Commissione Cultura Camera

Inizia in VII Commissione Cultura della Camera l'iter, con procedura d'urgenza, del disegno di legge (n. 4917 Camera) per l'innalzamento dell'obbligo scolastico presentato dal governo, con l'audizione del ministro della PI. Critiche le opposizioni.

12 giugno 1998 Scuole Medie e Licei ad indirizzo musicale

Il Consiglio dei Ministri vara un disegno di legge per l'istituzione di Scuole medie e Licei ad indirizzo musicale. Tali scuole, che saranno presenti su tutto il territorio nazionale, forniranno una preparazione equivalente ai primi anni del conservatorio e dell'accademia di danza.

Nella sezione Archivio di Educazione&Scuola:

Così il comunicato ufficiale del CdM:

Il Consiglio dei Ministri si è riunito oggi, alle ore 9,30 a Palazzo Chigi, sotto la presidenza del Presidente del Consiglio dei Ministri, Romano Prodi; segretario, il Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, Enrico Micheli.

Il Consiglio dei Ministri ha approvato i seguenti provvedimenti: (...)

su proposta del Ministro della Pubblica Istruzione, Berlinguer: (...)

- un disegno di legge che istituisce scuole medie e scuole secondarie superiori ad indirizzo musicale, in misura sufficiente ad assicurare un'equilibrata offerta formativa sul territorio nazionale.

La scuola secondaria superiore offrirà agli alunni una preparazione equivalente al primi anni del Conservatorio e dell'Accademia di danza. Da essa sarà possibile accedere all'Università o ai Conservatori, nonché all'Accademia di danza.

Si prevede, altresì, un intervento finanziario a sostegno degli istituti ed enti non scolastici che scelgono attività di alta formazione, promozione, ricerca e sviluppo nel settore delle arti visive musicali.

(...) La seduta ha avuto termine alle ore 11,00.

12 giugno 1998 Nuovo Regolamento sul dimensionamento

Il Consiglio dei Ministri esprime parere favorevole sulle modifiche apportate al Regolamento sul dimensionamento ottimale delle Istituzioni scolastiche statali e sugli organici funzionali di istituto (ai sensi dell'art. 21 della Legge 59/97) che corregge la Bozza trasmessa con la circolare ministeriale 19 febbraio 1998, n. 60.

Così il comunicato ufficiale del CdM:

Il Consiglio dei Ministri si è riunito oggi, alle ore 9,30 a Palazzo Chigi, sotto la presidenza del Presidente del Consiglio dei Ministri, Romano Prodi; segretario, il Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, Enrico Micheli.

Il Consiglio dei Ministri ha approvato i seguenti provvedimenti: (...)

su proposta del Ministro della Pubblica Istruzione, Berlinguer:
- un regolamento che, in attuazione della legge 15 marzo 1997, n.59, reca disposizioni per la riorganizzazione della rete scolastica nazionale attraverso l'individuazione di parametri minimi e massimi ai quali le istituzioni scolastiche debbono conformarsi per ottenere la personalità giuridica e l'autonomia didattica e organizzativa.

I parametri ritenuti di norma ottimali per il conseguimento degli obiettivi didattici e pedagogici sono riferiti ad una popolazione scolastica tra 500 e 900 alunni; il regolamento individua, altresì, numerose ipotesi di deroga, quali ad esempio per le zone montane, le isole, le zone con popolazioni rarefatte, le scuole con lingua di insegnamento slovena.

Sono esclusi dal dimensionamento: Accademie, Conservatori, Istituti superiori per le industrie artistiche, scuole italiane all'estero, istituti educativi.

Tutto il procedimento di riordino è affidato alla competenza di conferenze provinciali che elaboreranno piani che confluiranno in un unico piano regionale. Sul regolamento si sono espresse favorevolmente le competenti Commissioni parlamentari e la Conferenza unificata Stato-regioni e autonomie locali, nonché il Consiglio di Stato;

(...) La seduta ha avuto termine alle ore 11,00.

17 giugno 1998 Riforma dei concorsi universitari

La 7a Commissione del Senato approva senza modifiche il DdL AS 255/931 recante "Norme per il reclutamento dei ricercatori e dei professori universitari di ruolo".

Il testo del disegno di legge, già approvato dalla 7a Commissione della Camera il 19 febbraio us, e trasmesso al Senato il 25 febbraio successivo, dovrà ora passare all'esame dell'Aula.

17 giugno 1998 Tutela delle minoranze linguistiche

La Camera approva, in ragione di quanto previsto dall'art. 6 della Costituzione, il progetto di legge n. 169 recante "Norme in materia di tutela delle minoranze linguistiche" che prevede la tutela della lingua e dellla cultura delle popolazioni di origine albanese, catalana, germanica, greca, slovena e croata e di quelle parlanti il francese, il franco-provenzale, il friulano, il ladino, l'occitano e il sardo. che diventano parte integrante dei relativi programmi scolastici.

Il testo dovrà essere ora approvato dal Senato per diventare legge. dello Stato.

17 - 18 giugno 1998 DdL 4754 (ex 932) in Commissione Lavoro Camera

Dopo la battuta d'arresto del 10 giugno us (causata dall'indisponibilità del relatore), il DdL 4754 (ex 932 Senato) è all'ordine del giorno, in sede referente, dell'XI Commissione (Lavoro) della Camera dei Deputati, l'11 giugno alle ore 16.30, ed ancora il 17 alle 17.30 ed il 18 alle 16.30.

23 - 25 giugno 1998 Scuola e Parlamento

Lo schema di Regolamento sulla Riforma degli esami conclusivi dei corsi di studio di istruzione secondaria superiore è oggetto di analisi per il previsto parere da parte delle Commissioni 7a della Camera e del Senato, rispettivamente il 23-24 ed il 24-25 giugno.
Il 25 giugno la 7a Commissione del Senato approva con modifiche il Regolamento.

L'Innalzamento dell'obbligo scolastico (DdL C. 4917) è discusso, in sede referente, dalla 7a Commissione della Camera nei giorni 24 e 25 giugno.

Il Comitato ristretto della 7a Commissione della Camera si occupa il 25 giugno dei progetti di Riforma degli Organi Collegiali della Scuola.

L'11a Commissione della Camera, in sede referente, prosegue, nei giorni 23, 24 e 25 giugno, nell'esame del DdL C. 4754  (ex S. 932), Disposizioni urgenti in materia di personale scolastico.

30 giugno 1998 Vertice sull'obbligo

Il vertice dei capigruppo parlamentari raggiunge un accordo politico sul disegno di legge governativo su Innalzamento dell'obbligo scolastico (DdL C. 4917).

Contestualmente parte una raccolta di firme a sostegno dell'innalzamento dell'obbligo e a favore della riforma di Scuola e Università  («Un'Italia che sa, un'Italia che vale»); tra i primi firmatari: Rita Levi Montalcini, Carlo Rubbia, Dario Fo, Roberto Benigni, Tullio De Mauro e Nicola Tranfaglia.

LUGLIO

01 luglio 1998 Approvata Riforma concorsi universitari

Il Senato approva definitivamente il DdL AS 255/931 recante "Norme per il reclutamento dei ricercatori e dei professori universitari di ruolo".

Di seguito la dichiarazione ufficiale del Ministro dell'Università e della Ricerca Scientifica e Tecnologica:

"E' un giorno importante per l'università e per il paese. Il Governo attendeva da due anni la nuova legge sui concorsi ed è significativo il largo consenso parlamentare raggiunto. Oggi l'Italia esce dalla palude dei megaconcorsi nazionali, il cui sistema ha prodotto tanti danni all'università. Nella nuova legge - che apre la strada a un importante ricambio generazionale negli atenei - c'è un buon equilibrio tra l'autonomia delle singole università e la comunità scientifica nazionale. Da oggi non si dovrà più attendere anni e anni per bandire un concorso. Ogni ateneo potrà agevolmente indire un concorso quando e come vuole.
Come si può facilmente comprendere è un cambiamento profondo. Con questo provvedimento e con la nota di indirizzo per l'autonomia didattica dei sigoli atenei, da me firmata qualche giorno fa, l'università italiana entra in Europa e posso dire, senza tema di smentita, che la riforma dell'università italiana è oggi una realtà. La modernizzazione del nostro sistema universitario inciderà sul male cronico dei nostri atenei: i fuori corso e l'età media dei laureati. Non ci vorranno più sette o otto anni per conseguire una laurea, ma meno, molto meno. L'età media dei nostri laureati nel Duemila sarà più vicina a quella degli altri giovani eruopei: non più, quindi, 27 o 28 anni ma 22 o 23. Fondamentale, in questo senso, è anche la possibilità, sempre con la nuova legge sui concorsi, di svolgere il dottorato di ricerca non solo nelle università, ma anche in collaborazione con altre istituzioni scientifiche molto qualificate
".

01 - 02 luglio 1998 Scuola e Parlamento

L'Innalzamento dell'obbligo scolastico (DdL C. 4917) è discusso, in sede referente, dalla 7a Commissione della Camera nei giorni 30 giugno, 1 e 2 luglio.

Il 1° luglio la 7a Commissione della Camera si occupa, in sede referente, dei progetti di Riforma degli Organi Collegiali della Scuola.

L'11a Commissione della Camera, in sede referente, prosegue, nei giorni 30 giugno, 1 e 2 luglio, nell'esame del DdL C. 4754  (ex S. 932), Disposizioni urgenti in materia di personale scolastico.

Le 7e Commissioni di Camera e Senato, nei giorni 1 e 2 luglio, esprimono parere al Governo su:

02 luglio 1998 Accordo italo-francese

I ministri della Pubblica Istruzione italiano e francese, nel corso di un incontro svoltosi presso la Certosa di Pontignano, stringono un accordo  per la salvaguardia dell'insegnamento classico: previsti lo scambio di studenti e docenti, e la creazione di uno specifico sito Internet.

03 luglio 1998 Approvato Regolamento Esami conclusivi

Il Consiglio dei Ministri, acquisito il parere delle competenti Commissioni di Camera e Senato, approva il Regolamento sulla Riforma degli esami conclusivi dei corsi di studio di istruzione secondaria superiore.

Nella medesima seduta viene approvato il Regolamento attuativo dell'art. 1 della Legge 127/97 che amplia la possibilità dell'uso dell'autocertificazione anche in sostituzione dei titoli di studio e dei certificati di vaccinazione per l'iscrizione a scuole ed università.

08 luglio 1998 7a Camera approva DdL 4789

La 7a Commissione della Camera approva in sede referente il DdL 4789 (3117 AS), Interventi finanziari per l'Università e la Ricerca.
Il disegno di legge era stato approvato con modifiche dalla 7a Commissione del Senato l'8 aprile us.

07 - 09 luglio 1998 Scuola e Parlamento

L'11a Commissione della Camera, in sede referente, prosegue, nei giorni 8 e 9 luglio, nell'esame del DdL C. 4754  (ex S. 932), Disposizioni urgenti in materia di personale scolastico.

Il Comitato Ristretto della 7a Commissione della Camera presenta il testo unificato per i PdL relativi alla Riforma degli Organi Collegiali.

La 7a Commissione del Senato, nei giorni 7, 8 e 9 luglio, esprime parere al Governo su:

10 luglio 1998 Nuovi compensi esami

Il CdM, nella seduta del 10 luglio, approva uno schema di disegno di legge (“Disposizioni in materia di compensi per le commissioni giudicatrici degli esami di stato conclusivi dei corsi di studio di istruzione secondaria superiore e per lo svolgimento degli esami preliminari, di cui alla legge 10 dicembre 1997, n. 422") che aumenta di 120 miliardi il limite di spesa per le Commissioni d'Esame (già pari a 180 miliardi); previsto un compenso per i Consigli di Classe impegnati nell'esame preliminare dei privatisti.

14 - 16 luglio 1998 Scuola e Parlamento

Il comitato ristretto dell'11a Commissione della Camera analizza i 450 emendamenti agli articoli del DdL C. 4754  (ex S. 932), Disposizioni urgenti in materia di personale scolastico. Il 16 luglio la Commissione tornerà a riunirsi in sede referente.

Il 15 luglio viene aggiornato l'odg della 7a Commissione della Camera per permettere il dibattito sul DdL 4917 emendato dalla maggiornaza.

20 luglio 1998 Bilinguismo nelle Scuole Medie

La circolare ministeriale n. 304 del 10 luglio 1998, grazie a 33 miliardi finanziati attraverso la Legge 440/97 (Istituzione del Fondo per l'arricchimento e l'ampliamento dell'offerta formativa e per gli interventi perequativi), introduce, già a partire dal prossimo anno scolastico 1998-99, lo studio di una seconda lingua straniera facoltativa nelle Scuole Medie Inferiori.

Attualmente circa il 19% degli alunni delle Scuole Medie Inferiori studia una seconda lingua straniera in corsi sperimentali.

Il progetto viene presentato dal ministro della PI, nel corso di una conferenza stampa, presso la sede del Ministero della Pubblica Istruzione in Viale Trastevere a Roma; le scuole dovranno presentare le relative richieste entro il 30 settembre pv.

Il progetto di legge n. 852 (Introduzione dell'insegnamento di una seconda lingua comunitaria nella scuola media), presentato alla Camera, prevede lo studio obbligatorio di due lingue straniere a partire dall'anno scolastico 1999-2000.

21 - 23 luglio 1998 Scuola e Parlamento

Il comitato ristretto dell'11a Commissione della Camera analizza il DdL C. 4754  (ex S. 932), Disposizioni urgenti in materia di personale scolastico, nei giorni 21 e 22 luglio; Il 23 luglio la Commissione tornerà a riunirsi in sede referente.

Il 21 luglio la 7a Commissione del Senato, in sede referente, prosegue nell'esame congiunto dei disegni di legge relativi allo stato giuridico dei docenti di religione cattolica (662, 703, 1376, 1411, 2965).
Il 21 luglio il relatore, Occhipinti, presenta il testo unificato predisposto per i DdL sullo stato giuridico dei docenti di religione

Il 21 luglio la 7a Commissione della Camera esprime parere al Governo (cfr. parere 7a Senato) su:

07 - 29 luglio 1998 Il dibattito sull'obbligo

Il 7 luglio il ministro della Pubblica Istruzione chiede alla 7a Commissione della Camera di rinviare il dibattito sull'Innalzamento dell'obbligo scolastico (DdL C. 4917), previsto in sede referente per il 7 e 8 luglio.

L'8 luglio i sindacati confederali, con una dichiarazione congiunta, rivolgono un appello a tutte le forze politiche ''perché il provvedimento venga tempestivamente varato''.

Il vertice di maggioranza del 9 luglio ribadisce le divisioni sul tema dell'obbligo: in discussione la possibilità di frequentare il nuovo biennio in corsi di formazione professionale privati.

Il 10 luglio la maggioranza raggiunge un'intesa sull'obbligo: si passa, in sostanza, dagli attuali otto a nove anni di obbligo scolastico da svolgere nella scuola pubblica o privata (non nei corsi di formazione professionale); il disegno di legge 4917, con due nuovi emendamenti approvati dalla maggioranza, ritorna quindi in dibattito nella 7a Commissione della Camera il 15 e 16 luglio.

Il 17 luglio il ministro della PI torna sul tema dell'innanzamento dell'obbligo scolastico dalle pagine del Corriere della Sera e nel corso di una dichiarazione alla Camera.

Sul Corriere della Sera, in risposta a Panebianco, il ministro afferma:

(...) Che cosa significa oggi in Italia elevamento dell'obbligo scolastico? Nei Paesi evoluti esso è rappresentato ormai da una marcata tendenza all'estensione a tutti di una formazione «secondaria», a scuola o nei professionali (qualificati): una novità assoluta rispetto al vecchio obbligo scolastico primario.
I dati italiani sono un po' diversi. Abbiamo intanto (salvo eccezioni) una formazione professionale debole, spesso anche di bassa qualità, e con pochi ragazzi. Abbiamo anche un'elevata dispersione scolastica: si diploma solo il 54% della leva d'età. Una percentuale si perde prima della licenza media (circa il 10%); ma si iscrive alle superiori il 94% di chi ha conseguito quella licenza: una cifra rispettabile.
Il male viene dopo perché nel primo anno delle superiori viene bocciato il 17% degli iscritti, e nel secondo anno il 14%: complessivamente circa un terzo. E chi abbandona? Non certo i liceali, se non in misura assai bassa. Sono gli studenti degli istituti tecnici, degli artistici e degli istituti professionali di Stato (diversi dalla «formazione professionale»). In questo campo le bocciature al primo e al secondo anno sono vicine al 40%. Moltissimi di costoro costituiscono il fenomeno della dispersione nella secondaria superiore. A costoro si rivolge la nostra attenzione con l'elevamento dell'obbligo scolastico. E abbiamo voluto realizzarlo prevedendo un riordino dei cicli scolastici programmando per i prossimi anni una formazione per tutti fino a 18 anni distribuendo nell'ultimo triennio i ragazzi tra i due canali di scuola e formazione professionale (anche con possibile comunicazione fra di loro). Per l'immediato, abbiamo proposto di elevare l'obbligo scolastico fino a dieci anni di scuola e, nell'ultimo accordo di maggioranza, ne abbiamo deciso l'attuazione graduale. Che cosa vuol dire in pratica per i nostri ragazzi? Che chi si iscrive al liceo continuerà prevalentemente il suo percorso, e così coloro chi si iscrivono agli altri istituti.
Al fine di migliorare la scuola per costoro non sono le misure nuove sull'obbligo che servono in prevalenza, ma tutte le altre riforme, in atto o in cantiere. Le misure sull'obbligo sono rivolte a chi è destinato a perdersi, e gli strumenti veri contenuti nel provvedimento sono: cominciare dalla scuola media a orientare i ragazzi perché verifichino - studiando - le proprie vocazioni per un indirizzo o un altro, consentendo che, nel curriculum generale degli ultimi anni dell'obbligo, si introduca la possibilità di una parziale sua individualizzazione. (...)
(*)

(*) Educazione&Scuola ha chiesto a Vincenzo D'Aprile, esperto di estrapolazioni statistiche, un parere sui dati presentati dal ministro della PI

Sugli stessi temi il ministro è ritornato nella dichiarazione alla Camera rallegrandosi per le maggiori risorse previste dal DPEF per scuola e formazione.

Sempre il 17 luglio il capo del governo, nel corso della verifica al Senato ed alla Camera, ha affermato:

La Scuola e il sistema di istruzione e di formazione costituisce la prima grande emergenza.
Il principale obiettivo del Governo per quanto riguarda i temi della Scuola e della formazione è stato quello di individuare misure atte ad estendere il diritto allo studio, a garantire il successo formativo dei giovani e ad accrescere per numero e per qualità le situazioni di eccellenza. In questo senso la discussione si è sviluppata sull'insieme delle iniziative di riforma in discussione dinanzi alle Camere.
Il confronto, che si è concluso positivamente e che ha individuato un terreno di approfondimento condiviso anche per le questioni - come la parità - che vedevano posizioni diverse, ha indicato nell'elevamento dell'obbligo scolastico la prima ed urgente tappa. Esso ha anche indicato nella successiva, immediata approvazione del riordino dei cicli dell'istruzione una scadenza non rinviabile, armonizzando i due provvedimenti con la necessaria gradualità.
Va inoltre sviluppata la politica di integrazione fra sistema di istruzione e sistema di formazione, all'interno della quale rappresenta un primo significativo risultato l'attivazione fin dal prossimo autunno di un nuovo sistema di formazione tecnica superiore da realizzare in modo integrato con le Regioni e raccordato con le Università e le forze sociali. Contestualmente è necessario impegnarsi per la realizzazione di adeguati interventi di diritto allo studio che collochino sullo stesso piano tutti i cittadini a prescindere dalla scelta di frequentare scuole statali o scuole non statali.
Infine all'interno della redifinizione del riequilibrio tendenziale nel rapporto fra spesa pubblica per istruzione e PIL occorre riconoscere la necessità di significativi stanziamenti per investimenti nel settore dell'istruzione e attribuire importanza prioritaria all'edilizia, all'attuazione dell'autonomia, al diritto allo studio e alla riqualificazione del personale.

Il Governo ottiene la fiducia il 21 luglio dal Senato (con 176 voti favorevoli, 119 contrari ed un astenuto) ed il 22 luglio dalla Camera (con 324 voti favorevoli e 269 contrari).

Il 21 e 22 luglio la 7a Commissione della Camera si occupa dell'Innalzamento dell'obbligo scolastico (DdL C. 4917):  il 21 luglio la Commissione vara l'innalzamento dell'obbligo scolastico di un anno, con gli emendamenti approvati dalla maggioranza; il 22 luglio viene dato mandato al relatore.

Il 29 luglio la Camera, dopo aver concluso la discussione generale iniziata il 28 luglio, ha rimandato al 15 settembre il voto sul DdL 4917 (Innalzamento dell'obbligo scolastico).

29 - 31 luglio 1998 Scuola e Parlamento

L'11a Commissione della Camera analizza il DdL C. 4754  (ex S. 932), Disposizioni urgenti in materia di personale scolastico, nei giorni 29, 30 e 31 luglio. Il dibattito proseguirà a settembre.

Il 29 luglio la 7a Commissione della Camera, in sede legislativa, approva definitivamente il DdL 4789 (ex DdL 3117 as) relativo ad Interventi finanziari per l'università e la ricerca.

Il 30 luglio la 7a Commissione del Senato, in sede deliberante discute il DdL relativo a Disposizioni in materia di compensi per le commissioni giudicatrici degli esami di Stato conclusivi.

Le attività parlamentari sono sospese dall'1 agosto al 12 settembre 1998.

AGOSTO

06 agosto 1998 Riforma CNR

Il Consiglio dei Ministri approva uno Schema di Decreto Legislativo per il Riordino del Consiglio Nazionale delle Ricerche in attuazione della delega di cui all'articolo 11, comma 1, lett. d) e agli articoli 14 e 18 della legge n. 59/97.

Attualmente al CNR fanno capo 7.293 dipendenti (3.541 ricercatori e tecnologi, 2.811 tecnici e 1.041 amministrativi) e 319 organi di ricerca.
Il bilancio per il 1998 è pari a 1.140 miliardi, dei quali 635 per spese di personale, 150 per l'edilizia e 320 per gli istituti.

SETTEMBRE

08 - 17 settembre 1998 Scuola e Parlamento

Dopo la pausa estiva riprendono le attività parlamentari:

L'8 settembre l'11a Commissione della Camera analizza il DdL C. 4754  (ex S. 932), Disposizioni urgenti in materia di personale scolastico.
Il 9 settembre, dopo la votazione di circa 350 emendamenti, il DdL 4754 viene approvato e, dopo aver acquisito il parere vincolante della Commissione Cultura, nonché delle commissioni Affari Costituzionali e Bilancio, dovrebbe essere trasmesso alla Camera.

La 7a Commissione della Camera:

Il 17 settembre la 7a Commissione del Senato approva, in sede deliberante, il DdL relativo alle Disposizioni in materia di compensi per le commissioni giudicatrici degli esami di Stato conclusivi

La Camera dei Deputati, il 15 settembre, è nuovamente impegnata nel dibattito sul DdL 4917 (Innalzamento dell'obbligo scolastico), interrotto il 29 luglio us: il disegno di legge viene approvato il 16 settembre con 260 voti favorevoli e 187 contrari.
Sarà ora il Senato ad esprimersi definitivamente sul prolungamento di un anno dell'obbligo che dovrebbe entrare in vigore già a partire dal prossimo a.s. 1999/2000.

22 - 24 settembre 1998 Scuola e Parlamento

Prosegue l'iter del  DdL C. 4754  (ex S. 932), Disposizioni urgenti in materia di personale scolastico, approvato il 9 settembre us dall'11a Commissione della Camera.
Il 23 settembre il DdL, acquisiti i pareri delle commissioni 7a Cultura (22 settembre), 5a Bilancio (22 settembre) e 1a Affari Costituzionali della Camera (23 settembre), torna all'11a Commissione Lavoro che, il 24 settembre, dà il via libera per la trasmissione del testo all'Aula.

Il 24 settembre la 7a Commissione della Camera, in sede referente, affronta l'analisi del testo unificato dei DdL relativi alla Riforma degli Organi Collegiali (il termine per la presentazione degli emendamenti è fissato per giovedì 15 ottobre 1998, alle ore 19).

Il 22, 23 e 24 settembre la 7a Commissione del Senato è impegnata, in sede referente, nell'analisi:

Il 23 settembre la Commissione Speciale in materia d'infanzia del Senato, in sede referente, prosegue nell'esame congiunto dei DdL sulla Istituzione dello Psicologo scolastico (DdL as 2967, 2888, 1829 e 3345).

25 settembre 1998 Finanziaria 1999

Il Consiglio dei Ministri vara la manovra finanziaria per il 1999: per la prima volta dal 1990 non sono previsti tagli al personale scolastico; al contrario, con uno stanziamento di circa 4.500 miliardi globali, si punta, come sottolinea in una sua nota il MPI, "al miglioramento della qualità delle prestazioni professionali del personale della scuola, all'elevamento dell'obbligo scolastico, ai compensi delle commissioni giudicatrici degli esami di Stato, agli interventi per i licei e gli istituti musicali, a ulteriori finanziamenti per la seconda lingua comunitaria".

Queste le misure previste per il settore Scuola nel triennio 1999-2001:

Settore Investimenti lordi (in mld)
Incentivi 2.800
Riforme 1.500
Libri scolastici Scuole Medie inf. (*) 150
Libri scolastici Scuole Elementari (*) 80

(*) NB: I testi saranno gratuiti solo per le famiglie con basso reddito

Tremila miliardi, nel triennio 1999-2001, sono previsti per l'Università.

La presentazione al Parlamento della Legge Finanziaria 1999 è prevista per il 1° ottobre pv.

29 - 30 settembre 1998 Scuola e Parlamento

Il 29 e 30 settembre e l'1 ottobre 7a Commissione del Senato è impegnata, in sede referente, nell'analisi:

La 7a Commissione della Camera affronta:

30 settembre 1998: Bilinguismo nelle Medie

La Camera approva a maggioranza il progetto di legge per l'Introduzione dell'insegnamento di una seconda lingua comunitaria nella scuola media (PDL AC 852).

Fin dal prossimo anno scolastico 1074 classi di scuola media, in aggiunta a quelle in cui è già avviato sperimentalmente, presenteranno il nuovo curricolo col bilinguismo.

OTTOBRE

01 - 08 ottobre Scuola e Parlamento

L'1 ottobre, in sede legislativa, la 7a Commissione della Camera approva il testo del DdL 4206 (Disposizioni riguardanti il settore universitario e della ricerca scientifica, nonché il servizio di mensa  nelle scuole) che torna ora all'esame del Senato.

Il 2 ottobre, in sede referente, la 7a Commissione della Camera approva definitivamente il DdL 5157 (Piani triennali di edilizia scolastica), già approvato dalla 7a Commissione Senato il 16 luglio us.

La 7a Commissione della Camera affronta:

Il 6, 7 e 8 ottobre 7a Commissione del Senato è impegnata nell'analisi:

Il 7 ottobre la Commissione Speciale in materia d'infanzia del Senato, in sede referente, prosegue nell'esame congiunto dei DdL sulla Istituzione dello Psicologo scolastico (DdL as 2967, 2888, 1829 e 3345).

16 ottobre Reclutamento universitario e Ministero Beni e Attività Culturali

Il Consiglio dei Ministri nella seduta del 16 ottobre ha

09 - 27 ottobre Crisi di Governo

Il 9 ottobre la Camera nega la fiducia al Governo (312 voti favorevoli e 313 contrari); Prodi rimette il mandato nelle mani del Presidente della Repubblica: è crisi di governo.

L'11 ottobre il Capo dello Stato dà inizio alle consultazioni che si chiudono con un nuovo 'pre-incarico' a Prodi il 13 ottobre; il 15 ottobre il presidente del consiglio uscente rimette l'incarico.

Il 16 ottobre il Presidente della Repubblica conferisce un pre-incarico al segretario DS Massimo D'Alema che il 19 ottobre lo accetta e procede alla formazione del nuovo governo.

Il 21 ottobre il nuovo governo, il cinquantacinquesimo della Repubblica, presta giuramento al Quirinale.

Questa la lista dei ministri che compongono l'esecutivo rapportata con quella del precedente governo e comprensiva dei sottosegretari (nominati dall CdM del 22 ottobre):

Governo Prodi
(Ministri)

Ministeri
(in ordine alfabetico)

Governo D'Alema
(Ministri e Sottosegretari)

Romano Prodi

Presidente del Consiglio

Massimo D'Alema (Ds)

Walter Veltroni (Ds)

Vice Presidente

Sergio Mattarella (Ppi)

Enrico Micheli - Arturo Parisi

Sottosegretari alla presidenza

Franco Bassanini (Ds), Marco Minniti (Ds), Gianclaudio Bressa (Ppi), Elena Montecchi (Ds)

-

Affari regionali Katia Belillo (Pcdi)
Michele Pinto (Ppi) Agricoltura Paolo De Castro

Roberto Borroni (Ds), Nicola Fusillo(Ppi)

Edo Ronchi (Verdi) Ambiente Edo Ronchi (Verdi)

Valerio Calzolaio (Ds)

Walter Veltroni (Ds) Beni Culturali Spettacoli e Sport Giovanna Melandri (Ds)

Giampaolo D'Andrea (Ppi), Agazio Loiero (Udr)

Carlo Azeglio Ciampi Bilancio e Tesoro Carlo Azeglio Ciampi

Giorgio Macciotta (Ds), Nuccio Cusumano (Udr), Natale d'Amico (Ri), Piero Giarda (Tecnico), Laura Pennacchi (Ds), Roberto Pinza (Ppi)

-

Commercio estero Piero Fassino (Ds)

Antonello Cabras (Ds)

Antonio Maccanico (Ud) Comunicazioni Salvatore Cardinale (Udr)

Michele Lauria (Ppi), Vincenzo Vita (Ds)

Beniamino Andreatta Difesa Carlo Scognamiglio (Udr)

Fabrizio Abate (Ppi), Massimo Brutti (Ds), Paolo Guerrini (Ci), Gianni Rivera (Ri)

Lamberto Dini (Ri) Esteri Lamberto Dini (Ri)

Valentino Martelli (Udr), Giangiacomo Migone (Ds), Rino Serri (Ds), Patrizia Toia (Ppi)

Vincenzo Visco (Ds) Finanze Vincenzo Visco (Ds)

Ferdinando de Franciscis (Udr), Fausto Vigevani (Ds)

Franco Bassanini (Ds) Funzione Pubblica Angelo Piazza (Sdi)
Giovanni Maria Flick Giustizia Oliviero Diliberto (Pdci)

Giuseppe Ayala (Ds), Franco Corleone (Verdi), Marianna Li Calzi (Ri), Maretta Scoca (Udr)

Pier Luigi Bersani (Ds) Industria Pier Luigi Bersani (Ds)

Umberto Carpi (Ds), Gianfranco
Morgando (Ppi)

Giorgio Napolitano (Ds) Interno Rosa Russo Jervolino (Ppi)

Franco Barberi (Ds), Alberto la Volpe (Sdi), Diego Masi (Udr), Giannicola Sinisi (Ppi), Adriana Vigneri (Ds)

Paolo Costa (Ulivo) Lavori Pubblici Enrico Micheli (Ppi)

Antonio Bargone (Ds), Mauro Fabris (Udr), Gianni Mattioli (Verdi)

Tiziano Treu (Ri) Lavoro Antonio Bassolino (Ds)

Claudio Caron (Ci), Bianca Maria Fiorillo (Ri), Raffaele Morese (Ppi), Luigi Viviani (Ds)

-

Mezzogiorno delega Antonio Bassolino (Ds)
Anna Finocchiaro Pari opportunità Laura Balbo

-

Politiche comunitarie Enrico Letta (Ppi)

-

Protezione Civile delega Rosa Russo Jervolino (Ppi)
Luigi Berlinguer (Ds) Pubblica Istruzione Luigi Berlinguer (Ds)

Teresio Delfino (Udr), Nadia Masini (Ds), Carla Rocchi (Verdi), Sergio Zoppi (Ppi)

-

Rapporti parlamento Guido Folloni (Udr)
delega Luigi Berlinguer (Ds) Ricerca Scientifica e Università Ortensio Zecchino (Ppi)

Antonio Cuffaro (Ci), Luciano Guerzoni (Ds)

-

Riforme istituzionali Giuliano Amato
Rosy Bindi (Ppi) Sanità Rosy Bindi (Ppi)

Monica Bettoni (Ds), Antonio Mangiacavallo (Ri)

Livia Turco (Ds) Solidarietà sociale Livia Turco (Ds)
Claudio Burlando (Ds) Trasporti Tiziano Treu (Ri)

Giordano Angelini (Ds), Luca Danese (Udr)

-

Turismo delega Pier Luigi Bersani (Ds)

- NB: i collegamenti ai ministeri in Rete sono attivi nel settore Link di Educazione&Scuola -

Di seguito quanto previsto dalla bozza del programma del governo D'Alema per Istruzione, Formazione e Ricerca:

Una capacità competitiva elevata nel nuovo ambiente economico si basa su un crescente ruolo della creazione e diffusione di conoscenza e quindi sul ruolo del sistema di istruzione, formazione e ricerca. Il ritardo accumulato in Italia (e, sia pure in misura diversa, in Europa) nella ricerca, nell'innovazione, nella formazione e nell'adattamento professionale del fattore umano è particolarmente grave e rischia di minacciare la collocazione dell'Italia e dell'Europa stessa nell'economia mondiale.
Il Governo conferma fra le proprie priorità la riforma dei cicli scolastici e l'elevamento dell'obbligo formativo a 18 anni e si impegna a favorirne l'approvazione. Lo sforzo programmatico in questo campo non può però fermarsi alle previsioni normative. Nel campo dell'istruzione e della formazione è necessario ormai pensare ad un riequilibrio tendenziale del rapporto fra spesa pubblica per istruzione, formazione e ricerca e prodotto interno lordo nonchè della composizione interna di detto rapporto verso i livelli medi europei, attribuendo importanza prioritaria ai punti seguenti: l'ampliamento della scolarità, lo sviluppo di un sistema efficace di formazione professionale e continua, lo sviluppo della formazione linguistica, l'attuazione dell'autonomia delle istituzioni scolastiche, lo sviluppo del diritto allo studio, la riqualificazione dell'edilizia scolastica pubblica in particolare nelle aree di maggiore sofferenza, la rivalutazione della funzione degli insegnanti e l'equilibrato aggiornamento dei programmi scolastici.
In un quadro di estensione del diritto allo studio e di maggiori investimenti in capitale umano, il Governo farà propri i provvedimenti già presentati all'esame del Parlamento intesi a regolamentare, coerentemente ai principi costituzionali, il rapporto statale-non statale nel quadro di un sistema pubblico integrato.

Il 22 ottobre il presidente del Consiglio pronuncia il suo discorso programmatico a Montecitorio (di cui riportiamo la parte relativa ad istruzione e formazione).

"(...) Il Governo sa che il primo e fondamentale investimento da fare riguarda i giovani. La scuola, la formazione, l'università, le opportunità dell'accesso al mercato del lavoro. La stessa capacità competitiva del Paese dipende da questo.
Elevare l'obbligo formativo a 18 anni e riformare i cicli scolastici sono le condizioni di un qualunque serio ragionamento sul futuro. Così come ampliare la scolarità, sviluppare la formazione professionale, attuare l'autonomia delle istituzioni scolastiche.
In una cornice di estensione del diritto allo studio e di maggiori investimenti in capitale umano, il Governo farà propri i provvedimenti già presentati all'esame del Parlamento intesi a regolamentare il rapporto statale - non statale di studiare per "sapere", dunque, e "sapere" per poter lavorare (...)."

Il 23 ottobre, dopo le dichiarazioni di voto, la Camera concede la fiducia al governo D'Alema (333 voti favorevoli, 281 contrari, 3 astenuti, 13 assenti).

Il 27 ottobre il capo del governo nella sua replica al senato afferma:

''La parità scolastica è soltanto uno degli aspetti di questa politica, dove il problema principale è la qualità e il funzionamento della scuola pubblica. Sono favorevole alla legge di parità all'esame del Parlamento e il Governo si attiverà affinché venga approvata al più presto. Sono favorevole a studiare delle misure per il diritto allo studio, che favoriscano famiglie e giovani, sia che frequentino la scuola pubblica che quella privata.''

Anche Palazzo Madama concede la fiducia al nuovo governo (188 voto favorevoli, 116 contrari ed 1 astenuto).

Su Educazione&Scuola

30 ottobre CdM approva Autonomia Scolastica

Il Consiglio dei Ministri, nella seduta del 30 ottobre 1998, approva uno schema di regolamento dell'autonomia delle istituzioni scolastiche (Decreto del Presidente della Repubblica - Regolamento in materia di Autonomia Didattica, Organizzativa, di Ricerca e Sviluppo delle Istituzioni Scolastiche, ai sensi dell'articolo 21, comma 2, della Legge 15 marzo 1997).

Di seguito l'estratto del comunicato ufficiale:

Il Consiglio dei Ministri si e' riunito oggi, alle ore 9,55 a Palazzo Chigi, sotto la presidenza del Presidente del Consiglio dei Ministri, Massimo D'Alema; segretario, il Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, Franco Bassanini.

Dopo una dichiarazione introduttiva del Presidente D'Alema sugli indirizzi dell'azione di governo, sul lavoro di preparazione sugli incontri con le parti sociali e sull'iter parlamentare della legge finanziaria e relativi provvedimenti collegati, il Consiglio ha approvato i seguenti provvedimenti:

La seduta ha avuto termine alle ore 12.50.

NOVEMBRE

03 novembre Finanziaria e Scuola

Milleduecento miliardi in tre anni (200 mld nel 1999, 400 mld nel 2000 e 600 nel 2001) per il diritto allo studio: questo quanto concordato a Palazzo Chigi nel quadro della manovra Finanziaria '99.

I fondi saranno destinati, fra l'altro, all'acquisto dei libri di testo (in comodato d'uso per le scuole superiori) e a specifiche misure di intervento nei confronti delle famiglie a basso reddito.

03 - 05 novembre Scuola e Parlamento

Il ministro dell'università e della ricerca scientifica e tecnologica ed il ministro della pubblica istruzione presentano alle settime commissioni di Camera e Senato gli indirizzi generali della politica dei loro dicasteri.

Il 3, 5 e 6 novembre la 7a Commissione del Senato è impegnata nell'analisi del DdL 3524 AS (ex 4917 AC) per l'Innalzamento dell'obbligo scolastico, approvato il 16 settembre us dalla Camera.

Il 5 novembre la 7a Commissione della Camera affronta, in sede referente, il testo unificato dei DdL relativi alla Riforma degli Organi Collegiali.

05 novembre Certificazioni di vaccinazione

Il Consiglio dei Ministri approva, su proposta del ministro della Sanità di concerto con il ministro della PI, un Regolamento di modifica del DPR 1518/67 in materia di vaccinazioni obbligatorie, che, riprendendo i temi già espressi nella Circolare Ministeriale 23 settembre 1998, stabilisce in via definitiva che "la mancata certificazione non comporta il rifiuto di ammissione dell'alunno alla scuola dell'obbligo o agli esami".

10 - 12 novembre Scuola e Parlamento

Il ministro dell'università e della ricerca scientifica e tecnologica ed il ministro della pubblica istruzione proseguono nella presentazione alle settime commissioni di Camera e Senato degli indirizzi generali della politica dei loro dicasteri.

La 7a Commissione della Camera affronta:

in sede referente,

in sede consultiva (all'11a Commissione Camera),

Il 10 novembre la 5a Commissione della Camera licenzia il testo della manovra finanziaria 1999 che passa al dibattito in assemblea il 12 novembre. Per quanto riguarda il settore Scuola il finanziamento per il diritto allo studio aumenta di 750 miliardi.

La 7a Commissione del Senato si occupa:

in sede deliberante,

in sede redigente,

In 7a Commissione Senato è fissato per le ore 15,00 del 10 novembre il termine per la presentazione degli emendamenti al DdL 3524 AS (ex 4917 AC) per l'Innalzamento dell'obbligo scolastico, approvato il 16 settembre us dalla Camera.

L'11 novembre la Commissione Speciale in materia d'infanzia del Senato, in sede referente, prosegue nell'esame congiunto dei DdL sulla Istituzione dello Psicologo scolastico (DdL as 2967, 2888, 1829 e 3345).

16 - 26 novembre Scuola e Parlamento

Prosegue il dibattito sulla presentazione alle settime commissioni di Camera e Senato degli indirizzi generali della politica dei loro dicasteri da parte del ministro dell'università e della ricerca scientifica e tecnologica ed il ministro della pubblica istruzione.

La Camera approva (279 voti a favore e 204 voti contrari) il collegato alla Legge Finanziaria (DdL 5267 AC).

Per il settore Scuola:

Il 21 novembre con l'approvazione del bilancio dello Stato (294 voti a favore e 172 voti contrari) la Camera licenzia la manovra economica per il 1999 che passa all'esame del Senato, dove, se pervenuta in tempo utile dalla Camera, sarà deferita alle Commissioni il 26 novembre ed avrà inizio la sessione di bilancio.

Nei giorni 17, 18 e 19 novembre la 7a Commissione del Senato si occupa:

in sede deliberante,

in sede redigente,

in sede referente,

Il 23 novembre viene approvato senza modifiche il DdL 3524 AS (ex 4917 AC) per l'Innalzamento dell'obbligo scolastico, dopo il dibattito svoltosi in sede referente nella 7a Commissione del Senato il 19 novembre; la 7a Commissione conferisce mandato alla relatrice Pagano affinché  ne riferisca all'Assemblea, proponendo l'assorbimento in esso dei disegni di legge nn. 3441 e 3474.
Il 24 novembre la maggioranza non raggiunge un accordo sulla proposta presentata dal Ministro della PI per far procedere in parallelo, rispettivamente alla Camera ed al Senato, i progetti per la riforma dei cicli scolastici e per l'innalzamento dell'obbligo scolastico (DdL 3524 AS -  ex 4917 AC): la calendarizzazione del provvedimento sull'obbligo scolastico al Senato slitta al 26 novembre.

Il DdL 2287 bis - B (DdL 4206 AC - Approvato dalla 7a Commissione Camera) Disposizioni riguardanti il settore universitario e della ricerca scientifica, nonché il servizio di mensa nelle scuole è affrontato dalla 7a Commissione del Senato, in sede deliberante, nei giorni 18, 19 e 24 novembre; fissato per il 25 novembre il termine per la presentazione degli emendamenti.
Il 25 novembre la Commissione richiede alla Presidenza del Senato il trasferimento alla sede deliberante ed il proseguimento dell'esame  nel corso della sessione d bilancio, ai sensi dell'articolo 126, comma 12, del Regolamento, sia per il DdL 2287 bis - B che per i disegni di legge per la modifica dello stato giuridico dei ricercatori e professori universitari.

Il 18 ed il 25 novembre la Commissione Speciale in materia d'infanzia del Senato, in sede referente, prosegue nell'esame congiunto dei DdL sulla Istituzione dello Psicologo scolastico (DdL as 2967, 2888, 1829 e 3345).

Il 26 novembre la relatrice illustra alla 7a Commissione del Senato, che è chiamata a fornire parere in merito alla 5a Commissione, gli articoli relativi a scuola, università e ricerca del  DdL 3662 (Misure di finanza pubblica per la stabilizzazione e lo sviluppo), già approvato dalla Camera dei deputati.

Riportiamo di seguito un estratto del resoconto sommario della seduta n. 250.

Riferisce alla Commissione la relatrice PAGANO, individuando anzitutto gli articoli di competenza della Commissione e osservando che essi si pongono in linea con gli obiettivi previsti dal Documento di programmazione economico-finanziaria (DPEF). Tra di essi, rivestono maggiore importanza quelli che dettano disposizioni in materia di università e ricerca ed in primo luogo l'articolo 22, i cui primi commi recano norme qualificate come di interpretazione autentica di disposizioni relative a profili del trattamento economico di professori e ricercatori universitari; il comma 3, relativo alla distinzione fra personale docente a tempo pieno e a tempo definito, desta tuttavia qualche perplessità, trattando materia afferente allo stato giuridico in ordine alla quale sarebbe preferibile soprassedere in questa sede, operando un rinvio alla più complessiva riforma dello stato giuridico stesso; il comma 8 prevede poi la possibilità di disporre comandi di docenti e dirigenti scolastici presso università e altri istituti di istruzione con una norma che, benché senz'altro condivisibile nel merito, suscita tuttavia difficoltà di applicazione attese le lamentele avanzate dalle università in ordine agli oneri connessi. L'articolo 25, prosegue la relatrice, avvia poi - ai commi 9 e 11 - il processo di superamento della Tesoreria unica per le università, mantenendo al contempo, fino al 2000, le misure in materia di monitoraggio dei flussi di cassa e di controllo del fabbisogno previsti dal collegato per il 1998. Si tratta di una misura necessaria che valorizza l'autonomia degli atenei e degli istituti di ricerca e che opportunamente distingue fra i fondi propri delle università e quelli di derivazione statale al fine di incentivare sempre più l'efficacia e l'efficienza del sistema universitario. L'articolo 39, al comma 13, dispone poi che - a decorrere dal 1° gennaio 1999 - affluiscano in apposita sezione del fondo speciale per la ricerca applicata le risorse finanziarie destinate ad interventi agevolativi per la ricerca nelle aree depresse di competenza del Ministero dell'università e della ricerca scientifica e tecnologica. Il comma 9 dell'articolo 62 concerne infine il personale docente universitario e i ricercatori che esplicano attività assistenziale presso le cliniche e gli istituti universitari di ricovero e cura.
Per quanto riguarda invece le norme riguardanti il settore scolastico, la relatrice si sofferma anzitutto sull'articolo 22, comma 6, che reca una nuova disciplina dell'utilizzazione del personale direttivo e docente in compiti connessi con la scuola nonché la previsione di una nuova fattispecie di aspettativa non retribuita. In particolare, viene ridotto a 700 unità il contingente di personale utilizzabile per compiti diversi dall'insegnamento già previsto in 1000 unità dall'articolo 456 del testo unico. A tale riguardo, ella sottolinea peraltro che la previsione iniziale era di ridurre detto contingente a sole 400 unità. Ella si sofferma quindi sull'articolazione dei possibili comandi, rimarcando in particolar modo l'importanza del collocamento fuori ruolo. Il comma 7 dispone poi, prosegue, che a decorrere dall'anno scolastico 2000 - 2001 le associazioni professionali del personale possano chiedere contributi in sostituzione del personale assegnato. Successive norme modificano altresì la disciplina degli incarichi e delle borse di studio, determinando purtroppo penalizzazioni a danno delle università, cui si sottraggono fondi soprattutto per la formazione dei docenti. L'articolo contiene poi, nei commi successivi, disposizioni concernenti il personale di sostegno per l'integrazione scolastica; al riguardo, l'approvazione di alcuni emendamenti nel corso dell'esame presso la Camera dei deputati ha tuttavia determinato una sovrapposizione legislativa tale da mantenere in vigore norme fra loro contrastanti: ella auspica pertanto un chiarimento che consenta la definitiva stabilizzazione di detto personale superando l'attuale situazione di precariato. Dopo aver brevemente accennato ai commi 12, 13 e 15 del medesimo articolo 22, la relatrice illustra quindi l'articolo 23 che deferisce ad un successivo provvedimento legislativo l'incremento delle disponibilità già destinate dagli enti locali alla fornitura gratuita dei libri di testo nella scuola elementare, al fine di estendere detta fornitura a tutta la scuola dell'obbligo. A tale proposito, ella tiene a sgombrare il campo dagli equivoci insorti recentemente con riferimento agli stanziamenti in favore della parità scolastica disposti dalla Camera dei deputati ricordando che detti stanziamenti affluiscono al fondo globale di cui alla tabella A del disegno di legge finanziaria, che rappresenta un fondo indistinto le cui diverse finalizzazioni (disposte solo dalla relazione introduttiva al disegno di legge) non hanno alcuna cogenza normativa. Ella auspica peraltro un impegno del Senato ad elaborare la normativa di merito sulla fornitura dei libri di testo, onde evitare il rinvio ad una successiva disposizione legislativa.
L'articolo 25, già citato con riferimento a disposizioni nel settore universitario, contiene altresì - prosegue la relatrice - norme per il monitoraggio delle spese sostenute dalle scuole di ogni ordine e grado e per il controllo dei relativi flussi di cassa. Il parametro di riferimento per il triennio 1999-2001 è tuttavia, rileva, il conto consuntivo 1997 il quale non poteva evidentemente tenere conto - dal momento che la legge n. 440 non era ancora stata approvata - dei fondi stanziati per l'autonomia. Ciò può determinare la situazione paradossale per cui i suddetti fondi restino congelati; è pertanto indispensabile che il Governo chiarisca se la suddetta disposizione fa comunque salvi gli stanziamenti disposti dalla legge n. 440 ovvero sia indispensabile apportare qualche integrazione.
Per quanto riguarda infine le disposizioni in materia di beni culturali, la relatrice ricorda l'articolo 16 che, al comma 1, consente al Ministro del tesoro, di concerto, nel caso di immobili vincolati, con il Ministro per i beni e le attività culturali, di vendere o conferire a società per azioni compendi, singoli beni immobili o diritti reali su di essi al fine di assicurarne una più proficua gestione. L'articolo 19, prosegue, reca poi una proroga - al comma 3 - per la trasformazione in contratti a tempo indeterminato dei contratti del personale precario del Ministero, senza che ciò peraltro comporti nuovi oneri trattandosi di un contingente assai limitato di personale; il comma 4 autorizza invece il Ministero ad assumere a tempo determinato 1000 unità di personale per profili professionali di qualifiche funzionali non superiori alla settima. L'articolo 28 dispone infine la possibilità, che ha suscitato un vivace dibattito, per i comuni e le province di alienare i beni immobili di interesse storico e artistico di loro proprietà.

06 - 29 novembre Parità

Il 6 novembre, il ministro della PI, al termine del convegno su «Autonomia e nuovi saperi nella scuola del 2000» organizzato dal CIDI e dalla Facoltà di Scienze della Formazione nell'aula magna della Bicocca, ha annunciato l'imminente chiusura del contratto della scuola (agli insegnanti «per la prima volta nel dopoguerra andrà il massimo degli aumenti concessi al pubblico impiego») e la volontà di far approvare al più presto la legge sulla parità scolastica («per eliminare un pericoloso diversivo rispetto ai problemi seri da affrontare»).

A favore di una legge sulla 'Parità' interviene l'11 novembre, nel corso di un question time alla Camera, anche il capo del governo («(...) è  mia convinzione, non da ora ma da tempo, che si possano definire le regole perché vi sia un riconoscimento della funzione pubblica svolta anche dalla scuola non statale quando essa risponda a criteri stabiliti dal Parlamento.»).

Anche il presidente della CEI, cardinale Camillo Ruini, il 12 novembre, al termine dell'assemblea dei vescovi svoltasi presso il santuario di Collevalenza, manifesta la speranza in una rapida approvazione della legge sulla parità, sulla base di uno dei modelli adottati negli altri paesi europei.

Permangono, sul tema, forti divergenze in seno alla maggioranza.

Rispettivamente il 13 ed il 15 novembre, sulle pagine de La Repubblica ed Il Manifesto è apparso un "Appello per lo stato laico" firmato da Giorgio Bocca, "Critica Liberale", Alessandro Garante Garrone, Paolo Sylos Labini e Vito Laterza.

Per il 18 ed il 20 novembre sono organizzate manifestazioni e scioperi di docenti e studenti contro la legge sulla parità ed il finanziamento alle scuole private.

Viene presentata una proposta di riforma (Orlando - Dalla Chiesa) del comma 3 dell'art. 33 della Costituzione che consisterebbe nella sostituzione del "senza oneri per lo Stato" in "senza obbligo di oneri per lo Stato".

I Verdi (Manconi, Dalla Chiesa e Cortiana), con una lettera al Corriere della Sera, propongono sgravi fiscali per le famiglie senza contributi diretti alle scuole non statali.

Il 25 novembre il capogruppo Ds al Senato propone l'inserimento nella Finanziaria di una norma «coerente con la normativa costituzionale e con una moderna concezione del pluralismo, che tuteli l’effettività del diritto delle famiglie alla scelta della scuola, pubblica o privata, per i propri figli» e che potrebbe tradursi in libri di testo gratuiti per gli alunni, di istituti statali e non statali, in ragione del reddito famigliare.

Il 26 novembre il cardinale Ruini quantifica il possibile sovvenzionamento statale in 4 milioni per ciascuno dei 300.000 alunni delle scuole private cattoliche (contro gli 8 milioni di spesa per alunno delle scuole statali) con una spesa complessiva di 1.200 miliardi l'anno.

Il 27 novembre è organizzata a Roma una manifestazione nazionale a favore della parità scolastica nel corso della quale sarà consegnata al presidente del Senato Mancino una petizione in tal senso (organizzata da Compagnia delle Opere, Fidae, Confap, Agesc, Anisei, Fism, Diesse e Agidae) che ha raccolto, in tre mesi, 1.400.000 firme.

Il 29 novembre a Firenze si svolge la II Assemblea Nazionale degli Studenti Medi per decidere le modalità di protesta da attuare a livello nazionale nel mese di dicembre prima dell'approvazione della legge Finanziaria.

Sarà a breve presentata una mozione (primo firmatario Napoli) per richiedere la possibilità di rilascio di certificazioni di assolvimento dell'obbligo scolastico alle sole scuole (pubbliche o private) che rispondano a requisiti minimi di qualità.

 

Riportiamo di seguito gli artt. 33 e 34 della Costituzione della Repubblica Italiana:

Art. 33

1. L’arte e la scienza sono libere e libero ne è l’insegnamento.
2. La Repubblica detta le norme generali sull’istruzione ed istituisce scuole statali per tutti gli ordini e gradi.
3. Enti e privati hanno il diritto di istituire scuole ed istituti di educazione, senza oneri per lo Stato.
4. La legge, nel fissare i diritti e gli obblighi delle scuole non statali che chiedono la parità, deve assicurare ad esse piena libertà e ai loro alunni un trattamento scolastico equipollente a quello degli alunni di scuole statali.
5. E’ prescritto un esame di Stato per l’ammissione ai vari ordini e gradi di scuole o per la conclusione di essi e per l’abilitazione all’esercizio professionale.
6. Le istituzioni di alta cultura, università ed accademie, hanno il diritto di darsi ordinamenti autonomi nei limiti stabiliti dalle leggi dello Stato.

Art. 34

1. La scuola è aperta a tutti.
2. L’istruzione inferiore, impartita per almeno otto anni, è obbligatoria e gratuita.
3. I capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi.
4. La Repubblica rende effettivo questo diritto con borse di studio, assegni alle famiglie ed altre provvidenze, che devono essere attribuite per concorso.

DICEMBRE

09 dicembre Concorsi: il punto della situazione

Il dibattito alla Camera sul disegno di legge AC 4754 (Disposizioni urgenti in materia di personale scolastico) è l'occasione per fare il punto sul   bando del concorso a cattedre che dovrebbe essere direttamente collegato all'approvazione di tale DdL.

Alcuni dati relativi al prossimo concorso:

Sul tema interviene, dalle pagine di Educazione&Scuola Pino Santoro con "Classi di Concorso e Concorsi: il punto della situazione".

Nel settore Archivio di E&S:

(*) NB: Le stime sono suscettibili di variazione anche alla luce della riduzione del 3% dell'organico prevista per il '99.

01 -  20 dicembre Scuola e Parlamento

La 7a Commissione della Camera si occupa:

Il 9 ed il 15 dicembre, il Comitato Ristretto della 12a Commissione della Camera affronta i DdL (AC. 888, 2803, 3893, 4383) sugli Asili Nido.

Il disegno di legge AC 4754, Disposizioni urgenti in materia di personale scolastico, (già approvato dal Senato - DdL AS 932) è in calendario per il dibattito in Aula alla Camera nei giorni 4, 9 e 10: approvato l'art. 1, la seduta è aggiornata al 15 dicembre.
Il 15 dicembre il DdL AC 4754 è approvato dalla Camera con 206 voti favorevoli, 94 contrari e 34 astenuti
(risultano assorbiti dallo stesso disegno di legge approvato i PdL nn. 1366, 1545, 1906, 2414, 2502, 2505, 2626, 2755, 3047, 3059, 3124, 3277, 3450, 4082 e 4983).
Il disegno di legge dovrà ora ritornare al Senato che esaminandolo in terza lettura si esprimerà solo sulle modifiche apportate dalla Camera: prevista l'approvazione entro il corrente anno, subito dopo il varo della Legge Finanziaria '99.

Su Educazione&Scuola:

Il 9, 16 e 17 dicembre la 7a Commissione del Senato prosegue nel dibattito sulle comunicazioni rese, rispettivamente nelle sedute del 4 e del 5 novembre, dal Ministro dell'università e della ricerca scientifica e tecnologica e dal Ministro della pubblica istruzione, sugli indirizzi generali della politica dei loro dicasteri.

Nella 7a Commissione Senato è fissato al 17 dicembre il termine per la presentazione di eventuali emendamenti al DdL 3524 AS (ex 4917 AC) per l'Innalzamento dell'obbligo scolastico, posto all'O.d.G. dell'aula dalla Conferenza dei Presidenti dei Gruppi parlamentari.

Il 10, 15, 16, 17 e 18 dicembre la 7a Commissione del Senato si occupa:

Il 18 dicembre il DdL 2287 bis - B (DdL 4206 AC - Approvato dalla 7a Commissione Camera) Disposizioni riguardanti il settore universitario e della ricerca scientifica, nonché il servizio di mensa nelle scuole è approvato definitivamente dalla 7a Commissione del Senato in sede deliberante nel testo pervenuto dalla Camera dei deputati: dopo la promulgazione da parte del Presidente della Repubblica e la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale essa diventerà legge dello Stato.

L'1 dicembre la 7a Commissione del Senato esprime parere favorevole sul DdL 3662 (Misure di finanza pubblica per la stabilizzazione e lo sviluppo) e procede, nei giorni 2 e 3 dicembre nell'analisi:

Di seguito gli estratti dei verbali delle sedute 252a (01.12), 253a (02.12) e 254a (02.12) della 7a Commissione Senato relative, rispettivamente, alla illustrazione delle Tabb. 7, 7-bis e 7-ter (Stato di previsione del Ministero della pubblica istruzione per l'anno finanziario 1999), Tabb. 18, 18-bis e 18-ter (Stato di previsione del Ministero per i beni e le attività culturali per l'anno finanziario 1999) e Tabb. 20, 20-bis e 20-ter (Stato di previsione del Ministero dell'università e della ricerca scientifica e tecnologica per l'anno finanziario 1999), sui quali viene espresso parere positivo:

La relatrice BRUNO GANERI illustra quindi le Tabelle 7, 7-bis e 7-ter, e le connesse parti del disegno di legge finanziaria, sottolineando anzitutto la grande innovazione recata dall'autonomia. Ella rileva altresì che gli stanziamenti originari della Tabella n. 7 sono stati modificati dapprima con la prima Nota di variazioni e successivamente, a seguito dell'approvazione da parte della Camera dei deputati del provvedimento collegato, dalla seconda Nota di variazioni. Essi ammontano pertanto attualmente a circa 59.715 miliardi, con un lieve decremento rispetto al bilancio assestato per il 1998 dovuto, tra l'altro, agli interventi di razionalizzazione conseguenti alla manovra di bilancio dello scorso anno. Dopo aver illustrato l'articolazione dello stato di previsione del Ministero in undici centri di responsabilità e in 49 unità previsionali di base, ella si sofferma in particolare sulle spese per il personale, in servizio e in quiescenza, nelle quali si esauriscono pressoché integralmente gli stanziamenti del Ministero.
Ella sottolinea poi una anomalia abbastanza inquietante, rappresentata dall'istituzione di un nuovo capitolo (il 1463), al di fuori di qualunque previsione legislativa. Tale istituzione fa infatti riferimento alla legge di ordinamento della scuola elementare, risalente al 1968, la quale a sua volta rinviava ad una legge del 1962 che disponeva finanziamenti a favore di scuole materne non statali che avessero accolto gratuitamente alunni in condizioni disagiate. Gli stanziamenti riferiti a tale disposizione legislativa afferiscono tuttavia al capitolo 1461; resta pertanto l'anomalia dell'istituzione di un capitolo a trent'anni di distanza dal provvedimento legislativo cui fa riferimento, anomalia che impone una scelta precisa: o la confluenza dei relativi fondi nel capitolo 1461, o l'eliminazione pura e semplice del nuovo capitolo, ovvero ancora - e tale sarebbe la soluzione a suo giudizio preferibile - una modifica del centro di imputazione che facesse riferimento al servizio prescolastico nazionale.
Passando ad un'analisi delle singole unità previsionali di base dello stato di previsione del Ministero, ella si sofferma in particolare sull'unità 2.1.3.1 "Fondo per il funzionamento della scuola", alla quale afferiscono i 345 miliardi della legge n. 440 del 1997 recante istituzione del Fondo per l'offerta formativa, ricordando in particolare l'articolazione degli obiettivi cui sono finalizzati i suddetti fondi: anzitutto l'autonomia scolastica, indi l'insegnamento di una lingua comunitaria, le iniziative complementari, l'educazione degli adulti, il monitoraggio, l'integrazione dei disabili.
Con riferimento al capitolo 1067, che prevede interventi perequativi non meglio precisati in favore di scuole legalmente riconosciute, ella chiede poi chiarimenti al Governo affinché sia fatta chiarezza sulla natura degli interventi previsti.
Ella dà altresì atto degli stanziamenti previsti per iniziative complementari integrative, che incrementano i relativi capitoli di spesa con una destinazione particolarmente significativa, rappresentata dal regolamento degli studenti, con la quale si riafferma la centralità dello studente.
Quanto alle spese particolari, ella ricorda le previsioni di spesa destinate indistintamente all'insegnamento della religione cattolica e alle materie alternative; in considerazione del fatto che queste ultime non sono quasi mai attivate, si deve peraltro desumere che lo stanziamento sia pressoché integralmente destinato all'insegnamento della religione cattolica.
Passando alla questione delle scuole non statali, alle quali sono destinati gli stanziamenti di diversi capitoli dello stato di previsione del Ministero, ella osserva che si tratta di un problema su cui occorre confrontarsi superando le distorsioni del passato; i relativi capitoli di spesa, ricorda, sono sempre stati intesi come strumenti di attuazione del diritto allo studio e i fondi hanno sempre avuto come destinatari gli studenti di famiglie indigenti. Sul punto interviene altresì - sottolinea - l'articolo 23 del disegno di legge collegato, con una norma particolarmente qualificante relativa sia alla fornitura gratuita dei libri di testo che al loro comodato.
Propone conclusivamente di redigere un rapporto favorevole sulla Tabella in questione, sottolineando in particolare l'anomalia rappresentata dal capitolo 1463 e l'esigenza di un maggiore impegno a favore dell'edilizia scolastica.

Il relatore BISCARDI illustra quindi le Tabelle 18, 18-bis e 18-ter e le connesse parti del disegno di legge finanziaria, svolgendo anzitutto una ricognizione tecnica dei dati contenuti nello stato di previsione del Ministero. Premesso che la riforma del 1997 ha modificato il sistema di contabilità previgente, basato sui capitoli quali unità elementari del conto di bilancio, introducendo le unità previsionali di base quali oggetto della deliberazione parlamentare e trasferendo pertanto il potere autorizzatorio a livello di capitoli dal Parlamento al Governo, egli si sofferma in dettaglio sugli stanziamenti in conto competenza e sulle autorizzazioni di cassa dello stato di previsione come modificato dalla seconda Nota di variazioni. Egli illustra altresì i dati relativi ai residui passivi, la cui entità è tale da testimoniare una evidente disfunzione nella gestione dei fondi a disposizione.
Egli ricorda poi che lo stato di previsione per il 1999, rispetto a quelli precedenti, si caratterizza per l'unificazione degli stanziamenti destinati ai beni culturali e ambientali con quelli destinati allo spettacolo e sport, per effetto del decreto legislativo n. 368 di quest'anno, recante l'istituzione del nuovo Ministero per i beni e le attività culturali e si sofferma sull'articolazione del bilancio per centri di responsabilità amministrativa, illustrando le previsioni di competenza in termini di funzioni obiettivo e per titolo di spesa. Le finalità prioritarie indicate nella "nota preliminare" allo stato di previsione sono peraltro, ricorda, l'attuazione del piano di prevenzione e sicurezza del patrimonio culturale, il potenziamento dell'offerta dei servizi al pubblico, con particolare riferimento al prolungamento dell'orario di apertura dei musei (del quale caldeggia il consolidamento, anche in rapporto agli eventi straordinari che si profilano nei prossimi anni, come il Giubileo), l'adeguamento strutturale e funzionale delle sedi istituzionali. Tra le variazioni di stanziamento rispetto all'esercizio precedente, segnala quindi l'assegnazione, a titolo di anticipazione, di 150 miliardi quale quota degli utili erariali del gioco del lotto riservata al Ministero.
Passando all'illustrazione delle connesse parti del disegno di legge finanziaria, egli si sofferma anzitutto sugli stanziamenti della Tabella A, che dispone gli accantonamenti sul fondo speciale di parte corrente, ricordando che tali accantonamenti sono preordinati ai provvedimenti per il Museo tattile Omero, per il Centro per lo sviluppo delle arti contemporanee, per gli immobili adibiti a teatri (recentemente approvato in via definitiva dal Senato), per il Teatro Carlo Felice e l'Accademia di Santa Cecilia (con riferimento al quale rivolge al Ministro un accorato invito a sostenerne l'iter), per la promozione dell'archeologia subacquea; gli stanziamenti della Tabella B, che reca gli accantonamenti da includere nel fondo speciale di conto capitale, sono invece destinati, prosegue, a vari interventi, tra cui quelli per le città storiche.
A proposito degli stanziamenti di cui alle Tabelle A e B, egli segnala peraltro la necessità di recuperare i 10 miliardi per il 1999 ridotti dalla Camera dei deputati rispetto alla stesura iniziale e di ricostituire le dotazioni originarie della Tabella B sia per il 2000 (pari a 27 miliardi) che per il 2001 (pari a 28,5 miliardi); ciò, in particolare, per consentire gli indispensabili interventi di restauro in vista del prossimo Giubileo, da realizzarsi proprio con la devoluzione agli enti locali dei predetti 10 miliardi nel 1999.
Egli illustra quindi dettagliatamente gli stanziamenti previsti dalla Tabella C, che determina i fondi relativi a provvedimenti legislativi vigenti la cui quantificazione annua è demandata alla legge finanziaria, e dalla Tabella F, che modula le autorizzazioni di spesa recate da leggi pluriennali.
Per quanto concerne lo sport, ricorda infine che le spese ad esso destinate ammontano complessivamente, in termini di competenza, a circa 309 miliardi, pressoché interamente stanziati in conto capitale per l'ammortamento di mutui contratti negli scorsi anni per la predisposizione di impianti sportivi in vista dei campionati mondiali di calcio del 1990.
Il relatore svolge poi alcune considerazioni, basate sulle osservazioni della Corte dei Conti sulla gestione 1997 del Ministero per i beni culturali, nell'auspicio che esse possano servire da stimolo per una più approfondita riflessione sulla amministrazione del settore. L'analisi dei conti relativi al 1997 rivela infatti, a detta della Corte dei Conti, la presenza di segnali contraddittori: da una parte, iniziative e realizzazioni di grande interesse supportate da una sempre maggiore vivacità del dibattito politico sui beni culturali; dall'altra, il permanere di carenze e disfunzioni risalenti al passato, connesse tra l'altro alla specifica realtà in cui opera il Ministero, impegnato a tutelare un patrimonio di vastissime proporzioni con pochi mezzi finanziari e di personale a disposizione e soggetto inoltre ad eventi naturali imprevedibili. La gestione dei beni culturali continua inoltre ad essere penalizzata dalla presenza di una cospicua massa residua, dovuta fra l'altro a carenze organizzative e di programmazione, a lentezze procedurali e ad insufficienze di personale. Non si può negare - prosegue il relatore - che l'Amministrazione abbia compiuto sforzi per invertire la tendenza, ma restano criticabili l'assenza di piani organici di prevenzione e di progetti generali, l'eccessivo frazionamento della spesa, l'applicazione di deroghe alle procedure concorsuali, il ritardo nei collaudi finali. La gestione amministrativa è stata d'altronde finora caratterizzata da una inevitabile cultura dell'emergenza, giustificata dalla cronica scarsezza delle risorse, e da una sistematica assenza di coordinamento fra i diversi soggetti istituzionali cui compete la tutela a livello centrale e periferico. Il quadro generale del personale mostra, a sua volta, carenze numeriche ed organizzative, con forti limiti nella copertura della pianta organica, peraltro anch'essa insufficiente. Nonostante la politica degli ultimi anni, che ha incentivato i movimenti di personale dal Sud verso il Nord, è infatti ancora evidente un consistente scompenso nella copertura organica dei diversi settori geografici, anche per effetto degli esuberi del personale di custodia.
Il relatore conclude auspicando un rilancio del settore affinché esso possa svolgere adeguatamente il proprio, decisivo ruolo sia per l'ampliamento della fruizione culturale sia per il ritorno che ne può derivare in termini economici.

Il relatore MONTICONE, illustrando le Tabelle 20, 20-bis e 20-ter, e le connesse parti del disegno di legge finanziaria, richiama anzitutto i cinque fattori che hanno maggiormente attratto l'attenzione politica negli ultimi tempi: il diritto-dovere allo studio, con riferimento al quale occorre ancora porre mano ad interventi significativi; la condizione dei docenti, per migliorare la quale si impone un provvedimento urgente di chiara sistemazione; i contenuti della formazione universitaria, ancora piuttosto incerti nell'attuale fase di transizione sia sul versante scolare che su quello dell'impegno professionale; l'autonomia degli atenei, alla quale si può pensare ora con ragionevole ottimismo; il rapporto fra ricerca universitaria e applicata, ricerca nel suo complesso e mondo produttivo, con riferimento al quale occorre compiere un passo avanti sia in termini operativi che finanziari.
Dopo essersi soffermato sull'importanza degli aspetti nazionali e socio-culturali della globalizzazione e della modernità, il relatore passa quindi ad illustrare lo stato di previsione del Ministero che, a suo giudizio, testimonia un chiaro sforzo di mantenimento degli investimenti preesistenti e di un loro possibile incremento. Il totale degli stanziamenti in conto competenza presenta infatti un aumento di 1.506,8 miliardi, finalmente in controtendenza rispetto agli anni passati. Anche l'ammontare dei residui registra tuttavia, prosegue il relatore, un incremento, che rivela le evidenti difficoltà del sistema universitario.
Quanto alla ripartizione per centri di responsabilità, essa manifesta - a giudizio del relatore - una certa propensione ad agevolare la ricerca e la autonomia, ma sconta anche qualche difficoltà nel superare la tradizionale impostazione centralistica. L'aumento degli stanziamenti in conto competenza, conseguente fra l'altro alla legge n. 315 di questo anno e alle delibere del CIPE di marzo e di agosto, è peraltro largamente insufficiente a corrispondere alle intenzioni originarie del Governo: esso non compensa infatti purtroppo le riduzioni apportate dalla Camera dei deputati alla proposta iniziale del Governo, soprattutto per quel che riguarda la ricerca.
Passando agli stanziamenti recati dalle tabelle allegate al disegno di legge finanziaria, il relatore lamenta che in tabella A non siano stanziati neanche 200 miliardi annui, lasciando così al Parlamento uno spazio di manovra assai limitato per i provvedimenti legislativi in corso recanti spese di parte corrente; quanto alla tabella B, i relativi fondi sono finalizzati al rifinanziamento del fondo per la ricerca applicata, dell'Istituto nazionale di fisica nucleare (INFN) e dell'Istituto di fisica della materia (INFM) per gli anni 2000 e 2001 (dal momento che i relativi rifinanziamenti per l'anno 1999 avvengono a valere sulla tabella D), nonché del diritto allo studio per l'intero triennio (a tale proposito osserva peraltro che i 20 miliardi stanziati per il 1999, evidentemente destinati per intero al diritto allo studio, rappresentano in realtà una cifra assai modesta e inadeguata); in tabella C sono invece quantificate fra l'altro la partecipazione italiana al programma europeo di cooperazione scientifica e tecnologica, il finanziamento del piano triennale di sviluppo di università, gli interventi a favore del diritto allo studio, nonché (con postazione di bilancio assai significativa) gli importi destinati alla politica nazionale relativa alla ricerca scientifica e tecnologica; in tabella D, come già ricordato, sono rifinanziati per il 1999 il fondo speciale per la ricerca applicata (con uno stanziamento importante, anche se non risolutivo), nonché l'INFN e l'INFM; la tabella F modula infine le autorizzazioni di spesa recate da leggi pluriennali.
Il relatore rileva, riassuntivamente, una certa difficoltà di raccordo fra i diversi settori della ricerca e lamenta che sia lasciato irrisolto il nodo del rapporto fra università e formazione da un lato e ricerca dall'altro: l'azione riformatrice relativa ai due settori appare infatti procedere separatamente e caratterizzarsi per maggiore incisività laddove regolata da precise disposizioni legislative. Egli rileva altresì l'aumento delle previsioni finalizzate agli affari economici, la stabilizzazione di quelle destinate all'autonomia e alla condizione studentesca (che a suo giudizio dovrebbero invece essere incrementate) e la riduzione di quelle volte alla ricerca.
Esprime conclusivamente un giudizio positivo sulla tabella in esame, auspicando tuttavia un maggiore sostegno alla didattica e soprattutto alla ricerca, anche attraverso il ripristino delle originarie postazioni di bilancio, una migliore funzionalità degli investimenti ed una più stringente correlazione fra i diversi settori del Ministero.

La manovra finanziaria per il 1999 viene presentata in aula al Senato il 10 dicembre.
Il 16 dicembre l'Aula approva definitivamente gli articoli del Collegato alla Legge Finanziaria '99 (DdL 3662 AS) relativi alla scuola.

Il Senato approva inoltre due O.d.G. che impegnano il Governo:

Il Senato della Repubblica
in considerazione del valore che assume sempre più la funzione di una Scuola efficiente, al servizio dei giovani e delle famiglie, animata da una classe docente motivata, professionalmente preparata perché incentivata a conseguire mete sempre più elevate di qualità e di aggiornamento culturale;
tenendo conto dell’unanime auspicio che si affrontino concretamente le questioni legate alla condizione salariale dei professori e degli operatori scolastici, come indici della civiltà del Paese e che si proceda alla predisposizione di un Piano pluriennale per la Scuola che metta in valore le grandi scelte di fondo della società italiana;
impegna il Governo a prevedere misure specifiche di detrazione, ai fini della dichiarazione dei redditi, per le spese sopportate per l’aggiornamento professionale in una misura di lire
- 3 milioni per i dirigenti scolastici
- 2 milioni per i docenti

Il Senato approva il Collegato alla Legge Finanziaria '99 (DdL 3662 AS) il 18 dicembre e il 19 l'intera manovra che torna alla Camera per essere definitivamente approvata il 20 dicembre.

Per il settore Scuola, Università e Formazione:

I lavori di Camera e Senato riprenderanno l’11 gennaio 1999 dopo la sospensione per le festività natalizie.

09 - 22 dicembre Obbligo e Dispersione

Il 9 dicembre la 7a Commissione della Camera approva l'istituzione di una Commissione di Indagine sulla Dispersione Scolastica che sarà in carica per sei mesi.

L'associazione LAPIS (Libera Associazione per il Progresso dell'Istruzione, alven@ats.it), con sede in Arezzo, che dallo scorso anno segue il fenomeno della dispersione scolastica, segnala che il problema coinvolge oltre 500.000 alunni.

ISTAT e ILO (l'Organizzazione Internazionale del Lavoro dell'ONU) si impegnano a monitorare la dispersione scolastica come causa del lavoro minorile: sono oltre 500.000 (200.000 al sud, 86.000 al centro, 223.000 al nord) i minori (dai 6 ai 13 anni) occupati in lavori a carattere prevalentemente domiciliare o in attività familiari che si traducono, in particolare nel Mezzogiorno, in occasioni di evasione scolastica (fonte ISTAT).

L'11 dicembre è raggiunto un accordo fra le forze politiche della maggioranza per il prolungamento dell'obbligo scolastico ai 15 anni.
Il  DdL 3524 AS (ex 4917 AC - Innalzamento dell'obbligo scolastico), licenziato dalla Camera il 16 settembre us e che ha ricevuto il via libera dalla 7a Commissione del Senato il 23 novembre us, potrebbe essere definitivamente approvato dal Senato entro il 22 dicembre.
Un'intesa è stata raggiunta anche sul Riordino dei cicli scolastici, attualmente all'analisi del Comitato Ristretto della 7a Commissione della Camera.